Classifica atenei: Veterinaria, Studi Classici, Archeologia e Fisica le discipline al top dell’Università di Pisa
Sono quattro le discipline in cui l’Università di Pisa si colloca ai primi posti in Italia e nella top 100 a livello mondiale nell’edizione 2023 dei QS World University Rankings by Subject, la classifica redatta dall’agenzia Quacquarelli Symonds che ogni anno valuta le università del mondo anche nei singoli ambiti disciplinari. L’Ateneo pisano è infatti risultato 1° tra le italiane e 40° nel mondo per “Veterinary”, 3° in Italia e 22° al mondo in “Classics and Ancient History”, 3° in Italia e nella fascia dal 51° al 100° posto in “Archaeology”, e 5° tra le italiane e 93° al mondo in “Physics”. Complessivamente l’Università di Pisa entra nel ranking con 27 discipline sulle 54 considerate ai fini della classifica e si colloca tra le prime 10 in Italia in 23 di queste.
“Dai Rankings by Subject del QS e da altre classifiche internazionali traspare come l’Università di Pisa abbia punte di eccellenza conosciute e consolidate nel tempo, così come una pluralità di ambiti e settori disciplinari di grande qualità e in piena espansione, che anche recentemente hanno avuto riconoscimenti significativi - commenta il rettore Riccardo Zucchi - Dobbiamo puntare sempre più a valorizzare il potenziale che l’intero ateneo è in grado di esprimere, sia nel campo della ricerca che della didattica, e allo stesso tempo a sviluppare percorsi formativi e progetti di ricerca innovativi, testimoniando la capacità della nostra università di saper leggere e interpretare la complessità del mondo attuale”.
Nell’edizione 2023 l’agenzia QS ha recensito 1594 istituzioni universitarie in 161 paesi, valutando gli atenei in 54 discipline, suddivise in 5 macro settori, sulla base di indicatori tra cui la reputazione e il numero delle citazioni. L’Ateneo di Pisa è presente con tutte le aree disciplinari (Natural Sciences, Engineering & Technology, Arts & Humanities, Life Sciences & Medicine, Social Sciences & Management), ottenendo il miglior posizionamento per le Scienze Naturali, che la collocano al 125° posto su scala globale e al quarto posto tra gli atenei italiani presenti in classifica.
Tra le singole discipline, entrano per la prima volta in classifica “Earth & Marine Sciences”, “Geophysics” e “Geology”; mentre altre sei discipline tra quelle già presenti migliorano la loro posizione rispetto all’anno precedente.
“Nonostante le difficoltà legate al periodo della pandemia, l’Ateneo mantiene i livelli di eccellenza già raggiunti in “Natural Sciences” e in “Arts and Humanities”, con un buon posizionamento anche in “Engineering & Technology”, “Life Science and Medicine” e “Social Sciences and Management” – conclude la professoressa Barbara Pacini, delegata per le statistiche dell’Università di Pisa – Il risultato è da attribuirsi prevalentemente all’elevata qualità della produzione scientifica, un obiettivo da continuare a perseguire con investimenti a sostegno della ricerca e politiche di reclutamento di qualità per far crescere tutte le aree disciplinari”.
"Un senso nel disordine. Praticare la complessità”
Doppio appuntamento con l’eccellenza per il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, che martedì 21 marzo ha presentato il bilancio del progetto di eccellenza 2018-2022, finanziato complessivamente con circa 8 milioni di euro e che ha portato all’assunzione di diversi docenti e giovani ricercatori, e illustrato il progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, finanziato dal MUR con una cifra che potrà variare da circa 5 a 8 milioni di euro. “Per la seconda volta su due – ha commentato il direttore Simone Maria Collavini – il nostro Dipartimento è stato riconosciuto fra i 180 di eccellenza in Italia, a testimonianza della qualità della ricerca umanistica che si svolge a Pisa, in particolare nelle discipline storiche e filosofiche. Il merito è di tutta la nostra comunità e di quanti, in particolare alcuni giovani ricercatori, hanno contribuito a fare squadra e a elaborare il progetto”.
Alla conferenza di presentazione, moderata dal professor Adriano Fabris, presidente della Commissione sulla Terza Missione, sono intervenuti lo stesso professor Collavini, l’ex direttore Pierluigi Barrotta, il prorettore alla Didattica, Giovanni Paoletti, il delegato per la Promozione della ricerca nel settore delle scienze sociali e umanistiche, Federico Cantini, e la presidente della Commissione comunicazione, Chiara Tommasi. Hanno partecipato anche tre giovani studiosi reclutati grazie al finanziamento del Dipartimento di eccellenza: Francesco Marchesi, assegnista di ricerca e professore a contratto che si occupa del rapporto tra politica e storia, Marco Menon, che ha svolto un assegno di ricerca in ambito filosofico ed etico, con importanti risvolti nel campo della comunicazione, e Maria Cristina Rossi, che è rientrata a Pisa dalla Germania con un contratto da ricercatrice nel settore della paleografia latina.
L'intervento del direttore Simone Maria Collavini.
Il tema di ricerca del progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, dal titolo “Un senso nel disordine. Praticare la complessità”, mira a evidenziare l’articolazione del problema al fine di osservare e comprendere l’intima natura del disordine e gestirlo attraverso un’educazione alla complessità del reale. Il progetto è suddiviso in quattro filoni di ricerca e prevede un percorso di condivisione con altri ricercatori e soprattutto il coinvolgimento della società civile, dedicandosi a sviluppare programmi di educazione e diffusione culturale, oltre a essere in linea con diverse delle mission del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e degli obiettivi sostenibili promossi dalle Nazioni Unite. La collaborazione fra discipline diverse e il coinvolgimento di partner nazionali e internazionali permetterà di rafforzare il ruolo del Dipartimento all’interno di una partnership globale per lo sviluppo sostenibile che porti in particolare allo sviluppo di una visione culturale globale e dia un contributo concreto alle trasformazioni che la società sta vivendo.
Nella foto, da sinistra: Tommasi, Paoletti, Fabris e Cantini.
Il progetto scientifico del quinquennio 2018-2022, dal titolo “I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento” (nello spazio euro-mediterraneo), era anch’esso articolato in quattro linee di ricerca che andavano dall'antichità al mondo contemporaneo. Oltre a essere stato sviluppato attraverso l’organizzazione di convegni, iniziative scientifiche e culturali e la pubblicazione di oltre 20 volumi nella specifica collana inaugurata da Carocci, il progetto di eccellenza ha permesso al Dipartimento di assumere personale, professori associati e ricercatori, e di offrire nuove opportunità ai giovani ricercatori, per esempio attraverso il conferimento di 32 assegni di ricerca.
Nella foto, da sinistra: Menon, Rossi e Marchesi.
L'intervento della ricercatrice Maria Cristina Rossi.
Bootcamp in anestesia avanzata
Sede
Dipartimento di Scienze Veterinarie
Obbiettivi
L'obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze teoriche e pratiche avanzate per la gestione anestesiologica, compreso le tecniche di ventilazione e di anestesia loco-regionale.
Il corso è suddiviso in una parte teorica erogata tramite lezioni registrate che lo studente dovrà seguire prima della parte pratica, che riguarderanno il monitoraggio perioperatorio, la gestione della ventilazione e le tecniche di anestesia locoregionale.
Requisiti per l'ammissione
Possono presentare domanda di ammissione coloro che sono in possesso della Laurea magistrale appartenente alla classe LM-42 (Medicina veterinaria), della Laurea specialistica equipollente appartenente alla classe 47/S (Medicina veterinaria) o della Laurea Vecchio Ordinamento in Medicina Veterinaria.
Durata
L’attività didattica sarà articolata in 28 ore di didattica frontale online e 40 ore di attività pratica in presenza per un totale di 68 ore; la didattica consterà di video lezioni registrate fruibili tramite apposito portale in qualsiasi momento dall’attivazione del corso. La didattica pratica verrà svolta dall’01/06/2023 al 31/05/2024, presso l’Ospedale Veterinario Didattico Universitario del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, sede di San Piero a Grado, secondo un calendario concordato con il Direttore del corso. Il Corso di Perfezionamento darà la possibilità di acquisire 8 CFU.
Numero posti disponibili
25
Costo
900 euro
Scadenza per la domanda di ammissione
20 aprile 2023
Info
Prof.ssa Angela Briganti, direttrice del corso di perfezionamento
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21 marzo ingresso gratuito al cinema Arsenale per “Sotto accusa”
Pisa – Martedì 21 marzo alle 21 ingresso gratuito al Cinema Arsenale (Vicolo Scaramucci, 4), per il film "Sotto accusa" (120', USA, 1988) di Jonathan Kaplan.
L’appuntamento è il secondo del ciclo "Un altro genere di cinema" organizzato dai Comitati unici di garanzia di Università di Pisa, Scuola Normale e Scuola Sant’Anna in collaborazione con Laboratoria Femminismi e la Casa della Donna di Pisa per promuovere lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere. Le proiezioni si svolgono ogni terzo martedì del mese sino maggio, in tutto quattro film più dibattito su temi quali identità di genere, violenza di genere, libertà sessuale, aborto e reti di solidarietà.
Il film "Sotto accusa", con protagoniste Jodie Foster e Kelly McGillis, è ispirato a un fatto autentico avvenuto in un bar di New Bedford, Massachusetts, nel 1983, di cui fu vittima la giovane Cheryl Araujo. Sceneggiatura e colonna sonora della pellicola furono rispettivamente firmate da Tom Topor e da Brad Fiedel. La Foster vinse per la sua interpretazione un Oscar e un Golden Globe come miglior attrice. Il film, che include una sequenza traumatizzante e realistica della violenza a Sarah Tobias su di un flipper, è stato uno dei primi lavori di Hollywood a testimoniare così esplicitamente il tema dello stupro.
EcoGeko, spin off Unipi, partner tecnologico della Uisp
EcoGeko, spin off dell’Università di Pisa, è partner tecnologico della Uisp Nazionale nell’ambito del progetto SportPerTutti. Al centro della collaborazione c’è la mobilità sostenibile. L’App GoodGo messa a disposizione da EcoGeko consentirà infatti di calcolare le emissioni risparmiate durante gli spostamenti verso i centri sportivi in termini di CO, CO2, PM10 e SO2, oltre alle calorie consumate e alla distanza percorsa.
Il monitoraggio sarà attivo per tutto il mese di marzo e coinvolge tre impianti sportivi localizzati a Roma (“Fulvio Bernardini”), Bari (“Capocasale”), Casalecchio di Reno, Bologna (“Cittadella dello sport”). GoodGo contabilizzerà i km percorsi per raggiungere gli impianti attraverso modalità sostenibili (bicicletta, camminata, car pooling, monopattino, trasporti pubblici) e alla fine l’Uisp premierà gli sportivi più virtuosi in termini di sostenibilità.
“In linea generale, l’attività sportiva aumenta la sensibilità delle persone verso le tematiche ambientali - dice Antonio Pratelli, professore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, uno dei soci fondatori dello spin-off accademico EcoGeko - L’iniziativa lanciata dalla Uisp mira ad amplificare questa consapevolezza degli sportivi contribuendo a metterla in pratica negli spostamenti quotidiani. EcoGeko è lieta di essere partner tecnologico del progetto SportPerTutti e di fornire la App GoodGo".
SportPerTutti è una iniziativa promossa dalla Uisp con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per affrontare questa importante esperienza volta a supportare l’adozione di buone pratiche di mobilità sostenibile, Uisp Nazionale ha deciso di affidarsi alla consolidata professionalità di Simurg Ricerche, per l’elaborazione dei tre piani esecutivi di mobilità casa-impianto sportivo, e alla start-up e spinoff universitaria EcoGeko Srl per l’adozione della piattaforma di premialità GoodGo.
EcoGeko, spin off Unipi, partner tecnologico della Uisp
EcoGeko, spin off dell’Università di Pisa, è partner tecnologico della Uisp Nazionale nell’ambito del progetto SportPerTutti. Al centro della collaborazione c’è la mobilità sostenibile. L’App GoodGo messa a disposizione da EcoGeko consentirà infatti di calcolare le emissioni risparmiate durante gli spostamenti verso i centri sportivi in termini di CO, CO2, PM10 e SO2, oltre alle calorie consumate e alla distanza percorsa.
Il monitoraggio sarà attivo per tutto il mese di marzo e coinvolge tre impianti sportivi localizzati a Roma (“Fulvio Bernardini”), Bari (“Capocasale”), Casalecchio di Reno, Bologna (“Cittadella dello sport”). GoodGo contabilizzerà i km percorsi per raggiungere gli impianti attraverso modalità sostenibili (bicicletta, camminata, car pooling, monopattino, trasporti pubblici) e alla fine l’Uisp premierà gli sportivi più virtuosi in termini di sostenibilità.
“In linea generale, l’attività sportiva aumenta la sensibilità delle persone verso le tematiche ambientali - dice Antonio Pratelli, professore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, uno dei soci fondatori dello spin-off accademico EcoGeko - L’iniziativa lanciata dalla Uisp mira ad amplificare questa consapevolezza degli sportivi contribuendo a metterla in pratica negli spostamenti quotidiani. EcoGeko è lieta di essere partner tecnologico del progetto SportPerTutti e di fornire la App GoodGo".
SportPerTutti è una iniziativa promossa dalla Uisp con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per affrontare questa importante esperienza volta a supportare l’adozione di buone pratiche di mobilità sostenibile, Uisp Nazionale ha deciso di affidarsi alla consolidata professionalità di Simurg Ricerche, per l’elaborazione dei tre piani esecutivi di mobilità casa-impianto sportivo, e alla start-up e spinoff universitaria EcoGeko Srl per l’adozione della piattaforma di premialità GoodGo.
Dipartimenti di eccellenza: Civiltà e Forme del Sapere presenta il bilancio del progetto 2018-2022 e illustra quello del quinquennio 2023-2027
Doppio appuntamento con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa fissato per martedì 21 marzo, alle ore 12, al Polo della Memoria San Rossore 1938. Nell’aula “SR B1” sarà infatti presentato il bilancio del progetto di eccellenza 2018-2022, finanziato complessivamente con circa 8 milioni di euro, e sarà illustrato il progetto di eccellenza finanziato dal MUR per il quinquennio 2023-2027.
Alla conferenza stampa, che sarà moderata dal professor Adriano Fabris, presidente della Commissione sulla Terza Missione, interverranno il direttore del Dipartimento, Simone Maria Collavini, l’ex direttore Pierluigi Barrotta, il prorettore alla Didattica, Giovanni Paoletti, il delegato per la Promozione della ricerca nel settore delle scienze sociali e umanistiche, Federico Cantini, la presidente della Commissione comunicazione, Chiara Tommasi, due giovani studiosi, Maria Cristina Rossi e Francesco Marchesi, assunti grazie al finanziamento dei Dipartimenti di eccellenza.
Cambiamento climatico: a rischio il 60 per cento degli alberi dell’Orto Botanico dell’Ateneo
Il 60 per cento degli alberi attualmente presenti nell’Orto Botanico di Pisa sono a rischio estinzione entro la fine del secolo a causa del cambiamento climatico. La notizia arriva da uno studio dell’Università di Pisa pubblicata sulla rivista internazionale Sustainability e condotto da Marco D’Antraccoli, Nóra Weiger, Leonardo Cocchi dell’Orto Botanico in collaborazione con il direttore Lorenzo Peruzzi, professore del Dipartimento di Biologia.
L’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, il più antico al mondo per fondazione, annovera tra le sue collezioni oltre 2.000 specie provenienti da ogni parte del mondo, incluse circa 200 specie di alberi, tra cui alcuni esemplari di carattere monumentale, come un albero dei ventagli (Ginkgo biloba) e una magnolia (Magnolia grandiflora) messa a dimora nel 1787.
Secondo lo scenario più pessimistico, lo studio stima che entro la fine di questo secolo fino al 60% delle specie arboree coltivate si troverà al di fuori delle condizioni climatiche compatibili con la loro vita, sia per precipitazioni che temperature. Tra le specie più a rischio ci sono ad esempio l’alloro (Laurus nobilis), la noce del Caucaso (Pterocarya fraxinifolia), la palma del Cile (Jubaea chilensis) e la sequoia (Sequoia sempervirens).
“Il nostro studio analizza alcuni scenari di cambiamento climatico possibili – spiega Marco D’Antraccoli, Curatore dell’Orto Botanico – confrontando poi le condizioni climatiche attese per il futuro con quelle tipiche delle specie che attualmente abbiamo in coltivazione”.
“Conoscere il grado di sensibilità ai cambiamenti climatici dei singoli esemplari – conclude il professor Peruzzi – permette di cartografare delle vere e proprie mappe di rischio climatico dell’intero Orto Botanico che permetteranno di iniziare a elaborare un piano a medio-lungo termine di sostituzione di specie, in modo da mitigare quello che verosimilmente sarà un significativo impatto sul patrimonio arboreo e sull’assetto del giardino”.
Pisa: appuntamento con le giornate FAI di primavera
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova anche a Pisa l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).
Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti.
Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.
Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.
«Si tratta di un appuntamento importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra Nazione. Le Giornate FAI sono un'iniziativa che unisce l'Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo - ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento che si è svolta oggi al Ministero della cultura - Grazie all'opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un'opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un'incontenibile voglia d'Italia che viene dall’estero. Stiamo lavorando a decine di interventi di valorizzazione con il PNRR e altri stanziamenti sbloccando risorse ferme e inutilizzate».
«In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnifico - le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano».
Ecco le aperture di Pisa:
Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa
Nel cuore del quartiere di San Francesco, la chiesa di San Paolo all’Orto, documentata dal XI secolo, spicca per la facciata in marmi policromi del romanico pisano e per il suo campanile impostato forse già nel XIII secolo. Al suo interno, oltre alle colonne medievali, alle tracce di pittura murale e alle decorazioni in stucco sette-ottocentesche, sono conservate le opere della Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa. La chiesa, infatti, ospita le raccolte museali composte da due nuclei: pregevoli repliche in gesso di scultura greca e romana (Gipsoteca) e centinaia di manufatti originali d'arte preistorica, minoico-micenea, etrusca, greca, magnogreca, romana e tardoantica (Antiquarium).
I primi calchi in gesso furono realizzati alla fine dell’Ottocento e sono testimonianza della storia, delle ambizioni e dei metodi dell'archeologia pisana, protagonista nel dibattito internazionale. L’Antiquarium, fondato negli anni Cinquanta del Novecento, raccoglie antichità preistoriche e classiche provenienti da collezioni private, da scavi sul territorio e da illustri istituzioni quali il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
La Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium è parzialmente aperta al pubblico che può visitare la sala principale, dove è collocata buona parte della raccolta di gessi storici. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, anche una selezione di pezzi significativi dell’Antiquarium, come vasellame dipinto, scultura in marmo e statuette votive in terracotta, viene eccezionalmente esposta al pubblico. Le visite permettono non solo di conoscere alcuni straordinari tesori d'arte, ma anche di ripercorrere la vita di collezioni che hanno segnato la storia dell'Università di Pisa.
Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” dell’Università di Pisa, prenotazione obbligatoria
Al primo piano di un palazzo storico in Via San Frediano sono esposte le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” composte da oggetti provenienti dall'area dell'antica Nubia, in larga parte frutto degli scavi effettuati sotto il patrocinio dell'Università di Pisa. La collezione nasce già nel 1962, grazie ad una donazione fatta da Laura Birga Picozzi, discendente della famiglia di Ippolito Rosellini, il fondatore dell'Egittologia italiana, alla quale negli anni, si sono aggiunti altri nuclei.
Lungo il percorso museale si può osservare, per esempio, un calice in vetro blu con iscrizione greca (III sec. d.C.) di eccezionale valore, ma anche la cassa del sarcofago in legno di Kenamun con la mummia scheletrizzata del suo proprietario e il vasto archivio degli Ostraka di Ossirinco: frammenti di vasellame di terracotta scritti con testi in demotico che illustrano la vita di una piccola oasi nell'Egitto romano.
La visita alle Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” è l'occasione per scoprire una delle più ricche e suggestive raccolte di antichità egiziane della Toscana. L'apertura durante le Giornate FAI di Primavera è anche l'ultima opportunità per poter ammirare la mostra “Dall'Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni”: i tre preziosi reperti, in prestito dall'Opera della Primaziale Pisana alla quale furono donati da Gaetano Rosellini nel 1830, saranno esposti fino al 30 aprile.
Le cappelle nell’ospizio dei Certosini
Nel centro storico di Pisa, nel quartiere di San Francesco, affacciato sull'omonima Piazza si trova l'Istituto delle Suore di San Giuseppe di Chambery, un articolato complesso di edifici la cui formazione copre un arco di circa sette secoli. I certosini della Certosa di Calci realizzarono qui l’ospizio, che serviva ad ospitare i monaci che da Calci si recavano in città e per raccogliere i prodotti in natura e il denaro provenienti dai beni di Pisa e dintorni. Il complesso nella sua lunga vita ha subito moltissime trasformazioni ed è passato dai certosini a privati e infine, a fine Ottocento, alle Suore Giuseppine, attuali proprietarie.
Durante le Giornate FAI di Primavera i visitatori, accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni classi IV AT e BT dell’ISS Pacinotti di Pisa, scopriranno due cappelle molto diverse e significative: una attestata già a fine Seicento e l’altra fatta costruire dalle suore nel 1923. La prima ricorda nello stile delle decorazioni le cappelle della Certosa di Calci: stucchi monocromi bianchi, affreschi, pavimento in marmo a “quadrelle” bianche e nere, colonne in finto marmo. La seconda cappella è un elegante esempio di neorinascimento, unico a Pisa, con l'interno ad aula unica scandita da lesene scanalate in pietra serena sormontate da capitelli corinzi. Le cappelle solitamente sono chiuse al pubblico, perché l'Istituto San Giuseppe oggi è un pensionato universitario e sede occasionale di gruppi di riflessione e preghiera. La visita comprenderà il giardino, un caratteristico giardino nascosto non visibile dall'esterno e le due cappelle che, nella loro diversità, testimoniano la lunga storia di questo antico complesso.
Impianto Eolico Edison a Santa Luce – SOLO domenica 26 marzo, prenotazione obbligatoria
Inaugurato nel 2012, l'impianto eolico Edison di Santa Luce (PI) è costituito da 13 aerogeneratori da 1,8 MW (per un totale di 23,4 MW) disposti lungo la direzione che per le caratteristiche orografiche del terreno e per la direzione del vento dominante risulta essere quella ottimale. Per la posa dei cavi per l'evacuazione dell'energia prodotta dagli aerogeneratori, è stato realizzato un cavidotto completamente interrato.
L'impianto eolico Edison di Santa Luce è posto nel comune di Santa Luce (PI) a circa 16km in linea d'aria, a NORDEST, dal centro industriale di Rosignano Solvay. La superficie è compresa tra i 2.0 e 2.6 kmq, ad una quota s.l.m. compresa tra 480 e 590m.
Il comprensorio comunale di Santa Luce si estende lungo le pendici orientali della Val di Fine, sulle ultime propaggini delle Colline Pisane. L'area interessata dall'impianto eolico è dislocata all'interno del bosco di Santa Luce, la quasi totalità della superficie utile è occupata da bosco di cerro, con esemplari di altezza compresa tra 12 e 15m dal suolo. Solo una minima parte di questa area ospita le strutture dell'impianto, la maggior parte è rimasta inalterata nella conformazione originaria.
Per le Giornate FAI di Primavera, grazie a due guide Edison, i visitatori, muniti di caschetto che verrà loro fornito, potranno scoprire il funzionamento degli aerogeneratori e visitarli anche all'interno, procedendo lungo tutto il parco.
Gli orari delle aperture saranno:
• Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa
Sabato e domenica 10 - 13 (ultimo ingresso 12.15) /14.30 - 18 (ultimo ingresso 17.30)
• Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” dell’Università di Pisa, prenotazione obbligatoria
Sabato e domenica 10 - 13 (ultimo ingresso 12.15) / 15 - 18 (ultimo ingresso 17.15)
• Le cappelle nell’ospizio dei Certosini
Sabato e domenica 10 - 13 (ultimo ingresso 12.15) / 14.30 - 18 (ultimo ingresso 17.30)
• Impianto Eolico Edison a Santa Luce, prenotazione obbligatoria
Solo domenica 10 - 17 (ultimo ingresso 16)
IMPORTANTE: Le aperture delle Collezioni Egittologiche Edda Bresciani e l’Impianto Eolico Edison a Santa Luce sono a prenotazioni obbligatoria sul sito www.giornatefai.it, dove sono fornite le informazioni utili alla visita per la quale è necessario presentarsi 15 minuti prima l’orario prenotato. Nel medesimo sito sono raccolte anche tutte le aperture con le rispettive indicazioni.
"Ritratti nell'Orto" - Corso online di acquerello botanico con Silvana Rava
Dal 22 marzo sono in programma nuovi appuntamenti con il corso online di acquarello botanico guidato da Silvana Rava e curato dal Museo Botanico dell’Università di Pisa.
Il corso si terrà mercoledì 22 marzo, mercoledì 22 marzo, mercoledì 5 aprile e mercoledì 12 aprile dalle ore 17.00 alle ore 18.30.
Informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/2023/03/ritratti-nellorto/
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/scuola-pittura-botanica-acquerello/