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The University of Pisa has joined the "Mentorship II, Towards an Inclusive University Network", launched on the proposal of the International Organization for Migration (IOM) in partnership with the Conference of Rectors of Italian Universities (CRUI) and the Ministry of University and Research (MUR), funded by the Ministry of the Interior. As part of the project, the University of Pisa has established a Committee of Mentors whose mission is to foster inclusion and social cohesion within the academic community, through the promotion of social environments in which individuals meet and build relationships aimed at enhancing diversity.

Mentorship 2

The Committee, open to the participation of students from all over the University who intend to join on a voluntary basis, carries out its action in four areas: social, didactic, administrative-legal and communication area. The activities carried out in the social area aim to support and accompany refugee students and students with a migratory background on their path of social and cultural integration in Italy. In order to achieve that, entertainment, sporting, social and cultural events are organized (tourist and / or cultural visits, recreational activities, theatrical performances, etc.).

In the teaching area, the Committee is committed to supporting and accompanying international students in their studies. In particular, these students' contacts with teachers and tutoring services are facilitated, and study groups are set up to facilitate exam preparation.

In the administrative-legal area, international students are supported in carrying out bureaucratic/administrative/legal procedures at the University or in any case related to their stay in Italy (enrolment in degree courses and examinations, activation of the canteen card, application for a residence permit, enrolment in the National Health Service, etc).

The communication area aims to raise awareness among the academic community on the issues of inclusion and integration of international students, refugees and those with migration backgrounds. In particular, activities include raising the awareness of university staff about the project's themes and activities and sharing the project's activities through various communication channels, including social media.

The activities of the Mentoring Committee are coordinated by tutor Dr. Francesca Napoli. The scientific director of the project is Prof. Simone Marinai (Department of Law).

To join the Committee and find out more on the website, or write to Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Mentorship 3

L’Università di Pisa ha aderito al “Mentorship II, Verso un Network di università inclusive”, avviato su proposta dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in partnership con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), finanziato dal Ministero dell’Interno. Nell’ambito di tale progetto l’Università di Pisa ha istituito un Comitato di Mentori la cui missione è quella di favorire l’inclusione e la coesione sociale all’interno della comunità accademica, attraverso la promozione di ambienti sociali in cui gli individui possano incontrarsi e costruire relazioni volte alla valorizzazione delle diversità. 

Il Comitato, aperto alla partecipazione di studenti di tutto l’Ateneo che vi intendano aderire su base volontaria, porta avanti la propria azione in quattro aree: area sociale, didattica, amministrativo-legale e comunicazione.

Mentorship 2

Le attività svolte nell’area sociale mirano a supportare e accompagnare gli studenti rifugiati e con background migratorio nel loro percorso di integrazione sociale e culturale in Italia. A tal fine, vengono organizzati eventi d’intrattenimento, sportivi, sociali e culturali (visite turistiche e/o culturali, attività ricreative, spettacoli teatrali, ecc.).

Nell’area didattica il Comitato si impegna a supportare e accompagnare gli studenti internazionali nel loro percorso di studi. Vengono in particolare facilitati i contatti di tali studenti con i docenti e con i servizi di tutoraggio, vengono creati gruppi di studio in modo da facilitare la preparazione degli esami.

Nell’area amministrativo-legale, gli studenti internazionali vengono supportati nello svolgimento di procedure burocratiche/amministrative/legali dell’Università o comunque relative al loro soggiorno in Italia (iscrizione ai corsi di laurea e agli esami, attivazione della tessera mensa, richiesta del permesso di soggiorno, iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, ecc).

L’area della comunicazione mira a sensibilizzare la comunità accademica rispetto ai temi dell’inclusione e dell’integrazione degli studenti internazionali, rifugiati e con background migratorio. In particolare, le attività includono la sensibilizzazione dello staff universitario ai temi e alle attività del Progetto e la condivisione delle attività del Progetto stesso attraverso i vari canali di comunicazione, tra cui anche i social media.

Le attività del Comitato dei Mentori sono coordinate dalla tutor Francesca Napoli. Responsabile scientifico del progetto è il professor Simone Marinai del Dipartimento di Giurisprudenza.

Per aderire al Comitato e per saperne di più è possibile consultare il sito web oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Mentorship 3

 

L’Organismo Preposto al Benessere Animale dell'Università di Pisa propone un corso di formazione a distanza in materia di "Benessere e Cura dei grandi animali impiegati in progetti scientifici".

Considerata l’emergenza sanitaria, ci siamo proposti di erogare comunque l’aggiornamento e la formazione necessari per il personale coinvolto, a diverso titolo, in attività condotte sui grandi animali alloggiati nelle strutture dell’Università di Pisa: cavalli, suini, caprini, bovini, equini.

Il corso si articolerà in un ciclo di brevi conferenze, nel periodo marzo - maggio 2021, in cui verranno trattati gli argomenti previsti per la formazione di base: principi di biologia, cenni di etologia, modelli sperimentali, aspetti riproduttivi, gestione e benessere dei grandi animali e relativi alloggi.

Il corso, diretto a personale dell’Università di Pisa, include studenti, dottorandi e borsisti ed è aperto anche a personale appartenente ad altri enti e strutture interessate, fino ad esaurimento dei 100 posti disponibili.

L’iscrizione è gratuita e dà diritto all'attestato di partecipazione.

Le domande dovranno pervenire via e-mail, entro e non oltre il 19/03/2020 alla Segreteria organizzativa: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Giovedì, 11 Marzo 2021 15:04

Biologia

ID.FLOR.A. - Un approccio integrato all'IDentificazione della FLORa spontanea e Archiviazione online di dati distributivi

Referente: Lorenzo Peruzzi
Le attività stimoleranno all'esplorazione floristica del territorio. Nella prima parte del progetto, gli studenti impareranno a identificare piante della flora spontanea italiana e a predisporne opportuna documentazione d'erbario. Sarà fornito tutto il materiale necessario e lenti per microscopia portatile tramite smartpho-ne. La seconda parte formerà all'utilizzo dell'archivio floristico collaborativo online Wikiplantbase.

Il Cervello attraverso il tempo. La ricerca sull’evoluzione del cervello spiega cosa ci rende “umani”

Referente: Ugo Borello
Il progetto ha lo scopo di fornire uno strumento d’integrazione alla didattica dei corsi di laurea magistrale di Biologia su un argomento chiave della neurobiologia: l’evoluzione del cervello.
Attraverso la realizzazione di una serie web di tre episodi, gli studenti potranno immergersi nell’attività di ricerca svolta in alcuni laboratori di neuroscienze dell’Università di Pisa. I diversi episodi consentiranno agli studenti di effettuare una visita virtuale dei laboratori selezionati, in questo momento non visitabili, e di farsi un’idea precisa di quali aspetti della ricerca sul cervello vengono approfonditi, con quali mezzi, di quali siano i risultati più importanti e le possibili applicazioni. La visita virtuale di laboratori che studiano il cervello con approcci diversi e/o complementari permetterà inoltre agli studenti di apprezzare l’importanza dell’interdisciplinarità e della trasversalità quale approccio privilegiato per affrontare le sfide della ricerca nell’ambito delle neuroscienze.

Phage Hunters: going viral II

Referente: Mariagrazia Di Luca

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche della Repubblica di Lituania ha assegnato a Julija Šabasevičiūtė, dottoranda in co-tutela delle Università di Pisa e Vilnius, un premio per la sua attività scientifica, organizzativa e per la qualità dei risultati conseguiti nell’anno accademico 2019-2020.

Julia ha svolto una tesi dal titolo “Cromonimia contrastiva lituano-italiana”, con relatori i professori Pietro U. Dini, del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Ateneo pisano, e Diego Ardoino, docente all’Università di Vilnius e all’Università di Berna. È una dei cinque dottorandi in discipline umanistiche – l’unica “umanista” dell’Università di Vilnius – ad aver ottenuto quest’anno il riconoscimento che il Consiglio Nazionale delle Ricerche della Repubblica di Lituania assegna agli studenti PhD che si siano distinti per la loro attività scientifica e per la qualità dei risultati conseguiti.

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Da sinistra: il professor Diego Ardoino, la dottoressa Julija Šabasevičiūtė e il professor Pietro U. Dini.

Julija Šabasevičiūtė, 32 anni, originaria di Vilnius, si è laureata in Filologia Francese e quindi in Filologia Italiana presso la Facoltà di Filologia dell’Università di Vilnius e nell’a.a. 2018/19 ha vinto il concorso del XXIV ciclo (curriculum linguistico) del Dottorato in Discipline Linguistiche e Letterature Straniere presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. A partire dall’a.a. 2019/2020, Julia è dottoranda in cotutela con l’Università Vilnius. Ciò istituzionalizza il legame attivo da tempo tra la cattedra di Filologia Baltica dell’Università di Pisa, l’unico centro di lituanistica e baltistica in Italia, e il Dipartimento di Linguistica e Letteratura Italiana dell’Università di Vilnius, il maggior centro di studi italiani in Lituania e, più in generale, nei Paesi baltici.

Con i suoi studi e le sue ricerche, Julia prosegue e contribuisce a rafforzare il rapporto sinergico di diffusione degli studi baltistici in Italia e degli studi italianistici in Lituania inaugurato dalla scuola pisana, che nel 2019 ha organizzato a Pisa il più importante convegno internazionale di baltistica svoltosi ad oggi in Italia.

Se durante il lockdown dello scorso anno le persone avessero potuto mantenere gli stessi livelli di attività motoria, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. È questo il risultato più rilevante dell’indagine “IO CONTO 2020” condotta fra studenti e dipendenti delle università di Pisa, Firenze, Torino, Genova e Messina ora pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE, nell’articolo “Psychological distress in the academic population and its association with socio-demographic and lifestyle characteristics during COVID-19 pandemic lockdown: results from a large multicenter Italian study.”
Lo studio, coordinato dall’Università di Pisa (Laura Baglietto, Marco Fornili e Davide Petri del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Carmen Berrocal del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell'Area Critica), ha consentito di raccogliere informazioni relative allo stile di vita della popolazione universitaria durante il lockdown tra aprile e maggio 2020 tramite un sondaggio online a cui hanno partecipato 18.120 tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo delle università partecipanti.
Il risultato pubblicato su PLOS ONE riguarda l’analisi dei dati relativi al disagio psicologico dei partecipanti da cui è risultato che elevati livelli di ansia o depressione erano presenti con maggiore frequenza fra gli studenti, fra i partecipanti con un basso reddito e fra coloro che, durante il lockdown, hanno interrotto la pratica dell’attività fisica. Rispetto a coloro che sono sempre stati inattivi, chi è riuscito a praticare con continuità attività fisica durante il lockdown ha avuto un rischio ridotto del 20% di soffrire di ansia e depressione, mentre chi ha interrotto la pratica dell’esercizio fisico ha avuto un rischio maggiore del 50%.
Gli autori del lavoro hanno appunto stimato che, se durante il lockdown si fossero potuti mantenere gli stessi livelli di attività fisica, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. Questo risultato suggerisce che durante la pandemia la promozione della pratica dell’attività fisica in condizioni di sicurezza dovrebbe essere una priorità di salute pubblica per il contenimento dell’inevitabile aumento del disagio psicologico associato all’insicurezza socio-economica della popolazione.

 

Se durante il lockdown dello scorso anno le persone avessero potuto mantenere gli stessi livelli di attività motoria, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. È questo il risultato più rilevante dell’indagine “IO CONTO 2020” condotta fra studenti e dipendenti delle università di Pisa, Firenze, Torino, Genova e Messina ora pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE, nell’articolo “Psychological distress in the academic population and its association with socio-demographic and lifestyle characteristics during COVID-19 pandemic lockdown: results from a large multicenter Italian study”. 

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Lo studio, coordinato dall’Università di Pisa (Laura Baglietto, Marco Fornili e Davide Petri del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Carmen Berrocal del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell'Area Critica), ha consentito di raccogliere informazioni relative allo stile di vita della popolazione universitaria durante il lockdown tra aprile e maggio 2020 tramite un sondaggio online a cui hanno partecipato 18.120 tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo delle università partecipanti. 

Il risultato pubblicato su PLOS ONE riguarda l’analisi dei dati relativi al disagio psicologico dei partecipanti da cui è risultato che elevati livelli di ansia o depressione erano presenti con maggiore frequenza fra gli studenti, fra i partecipanti con un basso reddito e fra coloro che, durante il lockdown, hanno interrotto la pratica dell’attività fisica. Rispetto a coloro che sono sempre stati inattivi, chi è riuscito a praticare con continuità attività fisica durante il lockdown ha avuto un rischio ridotto del 20% di soffrire di ansia e depressione, mentre chi ha interrotto la pratica dell’esercizio fisico ha avuto un rischio maggiore del 50%. 

Gli autori del lavoro hanno appunto stimato che, se durante il lockdown si fossero potuti mantenere gli stessi livelli di attività fisica, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. Questo risultato suggerisce che durante la pandemia la promozione della pratica dell’attività fisica in condizioni di sicurezza dovrebbe essere una priorità di salute pubblica per il contenimento dell’inevitabile aumento del disagio psicologico associato all’insicurezza socio-economica della popolazione.

Il lavoro è disponibile sul sito della rivista al link:
 https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0248370.

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