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Comunicati stampa

Agevolare le studentesse e gli studenti laureati presso altri atenei italiano fuori regione e intenzionati a proseguire il proprio percorso di studi all'Università di Pisa, iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico. È questo l’obiettivo del bando, pubblicato in questi giorni dall'Ateneo pisano, che dà la possibilità, ai richiedenti, di accedere ad un contributo di 2500 euro lordi per l’immatricolazione all’anno accademico 2023/2024. Gli interessati hanno tempo fino alle ore 13:00 di giovedì 30 novembre per presentare la propria domanda di partecipazione alla selezione.

“Questo contributo, assieme a quelli previsti per gli affitti dei fuori sede, rientra nelle misure con cui l’Università di Pisa difende il diritto delle nuove generazioni a scegliere l’ateneo che preferiscono per proseguire la propria carriera universitaria  –  ha dichiarato la professoressa Enza Pellecchia, Prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio – Le misure varate in questi giorni, peraltro, vanno ad aggiungersi ad uno dei regimi contributivi più bassi d’Italia, con una no tax area che prevede, per chi ha un ISEE fino a 26.000 euro, di pagare soltanto la tassa regionale di 140 euro e 16 euro di bollo in caso di immatricolazione”.

Per poter accedere al contributo previsto dall’Università di Pisa, gli studenti che intendono immatricolarsi per l’anno accademico 2023/2024 ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico avendo conseguito, negli ultimi tre anni accademici, una laurea triennale o magistrale presso altro ateneo italiano con sede al di fuori della Toscana devono avere: un’età non superiore ai 30 anni al momento della data di scadenza del bando; un ISEE universitario (anche corrente o parificato) non superiore a € 50.000 e un patrimonio mobiliare, dichiarato ai fini ISEE, non superiore a € 100.000.

Infine, gli studenti che, per l’anno accademico 2023/2024, hanno già fatto domanda di benefici alla Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana (Ardsu Toscana), possono comunque presentare la domanda per l’accesso al contributo per l’immatricolazione. Verranno però esclusi dalla selezione nel caso in cui ottengano il beneficio dell’Ardsu Toscana.

Foto: Laura Lazzerini

Si conclude venerdì 27 ottobre alle ore 17 presso l’aula 4 del Palazzo della Sapienza, con il seminario “Archeologia del presente. Raccontare le migrazioni contemporanee attraverso le tracce materiali”, il ciclo di eventi Tracce dedicato al tema delle migrazioni.


Il seminario è pensato come un viaggio attraverso l’esperienza di ricerca e didattica condotta, a partire dal 2020, sull’isola di Lampedusa. Francesca Anichini, archeologa dell’età contemporanea, illustrerà il lavoro di documentazione dei resti materiali presenti sull’isola attraverso i metodi propri dell’archeologia, dell’antropologia e della restituzione video. Un percorso che incrocia luoghi, oggetti e persone, attivando emozioni e riflessioni individuali e collettive. Il pubblico sarà chiamato a partecipare all’iniziativa interfacciandosi direttamente con gli oggetti raccolti sulle spiagge e le scogliere lampedusane e potrà ripercorrere l’esperienza fatta dagli studenti e dalle studentesse dell’Università di Pisa attraverso la proiezione di alcuni video che li vedono protagonisti e che sono stati raccolti nella web-serie “Loading ISOLA”.

La rassegna “TRACCE. Lampedusa 3 ottobre 2013-3 ottobre 2023”– pensata dal CIDIC e dal CISP per ricordare il decennale del primo grande naufragio di Lampedusa e celebrare la giornata nazionale in memoria delle vittime delle immigrazioni istituita con legge 45/2016 – ha visto la partecipazione dei dipartimenti di Biologia, Civiltà e Forme del Sapere, Giurisprudenza, Informatica, Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Scienze Politiche

Con seminari, presentazioni di libri, film (in collaborazione con il Cineclub Arsenale), video, il complesso tema delle migrazioni è stato approfondito da molteplici punti di vista, con un dialogo sempre interessante e a tratti avvincente tra numerose discipline: sono stati forniti strumenti per una maggiore comprensione di un fenomeno che nel dibattito pubblico viene troppo spesso affrontato in maniera superficiale, con strumentalizzazioni frequenti e ricostruzioni parziali. L’Università di Pisa ha inteso in questo modo adempiere all’importante funzione di disseminazione dei risultati delle ricerche e dei progetti sviluppati in molti dipartimenti, offrendo un contributo essenziale alla creazione di consapevolezza e coscienza critica rispetto ad una delle grandi sfide della nostra epoca.

 

L’Università di Pisa si pone all’avanguardia in Italia nella gestione dei rifiuti grazie ad un accordo con il CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, per la gestione dei rifiuti. Gli obiettivi sono ridurre i rifiuti, aumentare drasticamente la raccolta differenziata e il riciclaggio e lanciare innovative campagne di comunicazione rivolte alla comunità studentesca e a docenti e personale per incoraggiare comportamenti virtuosi.

“L’Ateneo è un campus diffuso in tutta la città, fra dipartimenti, poli didattici, biblioteche e altre strutture frequentate ogni giorno da personale, docenti e decine di migliaia di studentesse e studenti, tutto questo si traduce in elevate quantità e diverse tipologie di rifiuti la cui gestione può risultare molto complessa”, spiega la professoressa Giulia Romano, referente per Acqua e Waste con l’incarico di dare l’indirizzo politico in materia di gestione dei rifiuti e acqua pubblica della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo responsabile dell’iniziativa. “L’accordo con CONAI – continua Romano - è importante per promuovere l’innovazione nella gestione dei rifiuti in ateneo. Siamo profondamente riconoscenti del supporto che ci hanno offerto. Siamo consapevoli che la nostra istituzione ha un ruolo importante per la città di Pisa, e che da noi ci si aspettano esempi virtuosi anche nella riduzione nell’impatto ambientale e nello stimolare e diffondere buone pratiche”.

“Una bellissima occasione di formazione e di sensibilizzazione” commenta Luca Piatto, responsabile rapporti con il territorio di CONAI, che ha lavorato al progetto. “Il Consorzio lavora da sempre per promuovere una nuova cultura della sostenibilità e della tutela ambientale: mostrare in modo concreto come fare correttamente la differenziata e spiegarlo è un’operazione sempre più necessaria, anche in vista degli obiettivi di riciclo comunitari, che diventeranno sempre più ambiziosi. Farlo nelle Università, che formano anche le classi dirigenti del futuro, è ancora più importante. Gli atenei sono spesso diffusi sul territorio comunale: è essenziale che anche lì, quindi, la raccolta sia fatta in modo corretto e puntuale”.

Al progetto collabora Contarina, azienda leader in Italia nel settore, in sinergia con il Comune di Pisa e Geofor, il gestore rifiuti e ambiente in Toscana. A livello di tempistiche la fase di progettazione del sistema di raccolta differenziata all’interno dell’Università di Pisa sarà completata entro il 2023, ad anno nuovo inizierà quindi la realizzazione del piano con la distribuzione di nuovi contenitori per la differenziata e le campagne di sensibilizzazione.
“Vogliamo motivare le persone ad avere comportamenti più sostenibili – aggiunge Romano – anche coinvolgendo docenti e studenti nella progettazione delle campagne di comunicazione che faremo. Possiamo contare anche sul supporto di Paolo Contò di Priula, un esperto di riconosciuta esperienza e competenza che ha accettato di collaborare con noi”.

Lo svolgimento di tutte le attività previste sarà monitorato da un gruppo di lavoro composto da referenti CONAI e dell’Ateneo fra cui le professoresse Giulia Romano ed Elisa Giuliani (foto), prorettrice per la Sostenibilità e l'Agenda 2030 e presidente della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo.

“Non basta aver distribuito i cestini della differenziata in tutto l’Ateneo – sottolinea Elisa Giuliani - è necessario anche educare ad un corretto conferimento e ad una riduzione dello spreco. Con questo progetto, in linea con gli obiettivi 11 e 12 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, vogliamo contribuire ad una città più sostenibile e ad un consumo più responsabile. CONAI e Contarina sono all’avanguardia in Italia su questi temi e siamo convinti che, con il loro supporto e la loro professionalità, questo progetto sarà trasformativo per l’Università di Pisa. Mi piace pensare che la nuova gestione dei rifiuti sia il nostro primo grande passo verso una agenda della sostenibilità coraggiosa che abbia un impatto positivo sulla nostra comunità”.

Giuliani_Elisa.JPGL’Università di Pisa si pone all’avanguardia in Italia nella gestione dei rifiuti grazie ad un accordo con il CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, per la gestione dei rifiuti. Gli obiettivi sono ridurre i rifiuti, aumentare drasticamente la raccolta differenziata e il riciclaggio e lanciare innovative campagne di comunicazione rivolte alla comunità studentesca e a docenti e personale per incoraggiare comportamenti virtuosi.

“L’Ateneo è un campus diffuso in tutta la città, fra dipartimenti, poli didattici, biblioteche e altre strutture frequentate ogni giorno da personale, docenti e decine di migliaia di studentesse e studenti, tutto questo si traduce in elevate quantità e diverse tipologie di rifiuti la cui gestione può risultare molto complessa”, spiega la professoressa Giulia Romano, referente per Acqua e Waste con l’incarico di dare l’indirizzo politico in materia di gestione dei rifiuti e acqua pubblica della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo responsabile dell’iniziativa. “L’accordo con CONAI – continua Romano - è importante per promuovere l’innovazione nella gestione dei rifiuti in ateneo. Siamo profondamente riconoscenti del supporto che ci hanno offerto. Siamo consapevoli che la nostra istituzione ha un ruolo importante per la città di Pisa, e che da noi ci si aspettano esempi virtuosi anche nella riduzione nell’impatto ambientale e nello stimolare e diffondere buone pratiche”.

“Una bellissima occasione di formazione e di sensibilizzazione” commenta Luca Piatto, responsabile rapporti con il territorio di CONAI, che ha lavorato al progetto. “Il Consorzio lavora da sempre per promuovere una nuova cultura della sostenibilità e della tutela ambientale: mostrare in modo concreto come fare correttamente la differenziata e spiegarlo è un’operazione sempre più necessaria, anche in vista degli obiettivi di riciclo comunitari, che diventeranno sempre più ambiziosi. Farlo nelle Università, che formano anche le classi dirigenti del futuro, è ancora più importante. Gli atenei sono spesso diffusi sul territorio comunale: è essenziale che anche lì, quindi, la raccolta sia fatta in modo corretto e puntuale”.

Al progetto collabora Contarina, azienda leader in Italia nel settore, in sinergia con il Comune di Pisa e Geofor, il gestore rifiuti e ambiente in Toscana. A livello di tempistiche la fase di progettazione del sistema di raccolta differenziata all’interno dell’Università di Pisa sarà completata entro il 2023, ad anno nuovo inizierà quindi la realizzazione del piano con la distribuzione di nuovi contenitori per la differenziata e le campagne di sensibilizzazione.
“Vogliamo motivare le persone ad avere comportamenti più sostenibili – aggiunge Romano – anche coinvolgendo docenti e studenti nella progettazione delle campagne di comunicazione che faremo. Possiamo contare anche sul supporto di Paolo Contò di Priula, un esperto di riconosciuta esperienza e competenza che ha accettato di collaborare con noi”.

Lo svolgimento di tutte le attività previste sarà monitorato da un gruppo di lavoro composto da referenti CONAI e dell’Ateneo fra cui le professoresse Giulia Romano ed Elisa Giuliani (foto), prorettrice per la Sostenibilità e l'Agenda 2030 e presidente della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo.

“Non basta aver distribuito i cestini della differenziata in tutto l’Ateneo – sottolinea Elisa Giuliani - è necessario anche educare ad un corretto conferimento e ad una riduzione dello spreco. Con questo progetto, in linea con gli obiettivi 11 e 12 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, vogliamo contribuire ad una città più sostenibile e ad un consumo più responsabile. CONAI e Contarina sono all’avanguardia in Italia su questi temi e siamo convinti che, con il loro supporto e la loro professionalità, questo progetto sarà trasformativo per l’Università di Pisa. Mi piace pensare che la nuova gestione dei rifiuti sia il nostro primo grande passo verso una agenda della sostenibilità coraggiosa che abbia un impatto positivo sulla nostra comunità”.

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Si conclude venerdì 27 ottobre alle ore 17 presso l’aula 4 del Palazzo della Sapienza, con il seminario “Archeologia del presente. Raccontare le migrazioni contemporanee attraverso le tracce materiali”, il ciclo di eventi Tracce dedicato al tema delle migrazioni.

Il seminario è pensato come un viaggio attraverso l’esperienza di ricerca e didattica condotta, a partire dal 2020, sull’isola di Lampedusa. Francesca Anichini, archeologa dell’età contemporanea, illustrerà il lavoro di documentazione dei resti materiali presenti sull’isola attraverso i metodi propri dell’archeologia, dell’antropologia e della restituzione video. Un percorso che incrocia luoghi, oggetti e persone, attivando emozioni e riflessioni individuali e collettive. Il pubblico sarà chiamato a partecipare all’iniziativa interfacciandosi direttamente con gli oggetti raccolti sulle spiagge e le scogliere lampedusane e potrà ripercorrere l’esperienza fatta dagli studenti e dalle studentesse dell’Università di Pisa attraverso la proiezione di alcuni video che li vedono protagonisti e che sono stati raccolti nella web-serie “Loading ISOLA”.

La rassegna “TRACCE. Lampedusa 3 ottobre 2013-3 ottobre 2023”– pensata dal CIDIC e dal CISP per ricordare il decennale del primo grande naufragio di Lampedusa e celebrare la giornata nazionale in memoria delle vittime delle immigrazioni istituita con legge 45/2016 – ha visto la partecipazione dei dipartimenti di Biologia, Civiltà e Forme del Sapere, Giurisprudenza, Informatica, Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Scienze Politiche

Con seminari, presentazioni di libri, film (in collaborazione con il Cineclub Arsenale), video, il complesso tema delle migrazioni è stato approfondito da molteplici punti di vista, con un dialogo sempre interessante e a tratti avvincente tra numerose discipline: sono stati forniti strumenti per una maggiore comprensione di un fenomeno che nel dibattito pubblico viene troppo spesso affrontato in maniera superficiale, con strumentalizzazioni frequenti e ricostruzioni parziali. L’Università di Pisa ha inteso in questo modo adempiere all’importante funzione di disseminazione dei risultati delle ricerche e dei progetti sviluppati in molti dipartimenti, offrendo un contributo essenziale alla creazione di consapevolezza e coscienza critica rispetto ad una delle grandi sfide della nostra epoca.

 

Weabios, spin off dell’Università di Pisa che sviluppa tessuti e dispositivi intelligenti indossabili, è tra le 9 aziende selezionate da WeSportUp per partecipare a un intenso programma di accelerazione al Foro Italico di Roma, cuore dello sport italiano, per 13 settimane. WeSportUP è un acceleratore di startup nel settore sport e wellness della rete nazionale acceleratori di CDP Venture Capital. Un ecosistema aperto in grado di coinvolgere le più importanti aziende, istituzioni e investitori nella ricerca e di selezionare e accelerare le migliori startup italiane e internazionali per lo sviluppo economico e sociale del settore. L’acceleratore è nato su iniziativa di CDPVentureCapital insieme a Sport e Salute, sarà gestito da Startupbootcamp e Wylab, e vedrà la partecipazione di aziende corporate e player sportivi di alto livello. Tra i partner spiccano: Sport e Salute, Fastweb, BNL BNP Paribas, Juventus Football Club, Renault, Snaitech e molte altre aziende e associazioni del settore.

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Il programma di accelerazione offerto da WeSportUp offre una grande opportunità di collaborare con le principali aziende, istituzioni e investitori dello sport e del wellness system italiani, ricevere risorse economiche e supporto professionale di alto livello: “WeSportUp è una grandissima opportunità per tutti noi, perché oltre a offrire un percorso intenso con esperti di business, ci permette di lavorare con uno network di aziende ed esperti che mai si potrebbero raggiungere come piccola startup – commenta Lucia Arcarisi, CEO di Weabios – Tra questi, ad esempio, Fulvio Matteoni, l’ex amministratore delegato di Decathlon Italia, che ci ha dato dei consigli su vision aziendale e come diventare imprenditori migliori: imparare da persone di quel livello è una esperienza impagabile, avere la possibilità di scambiare delle chiacchiere anche informali e avere dei consigli personali è un sogno. Inoltre, in quanto spin-off universitaria, vogliamo dimostrare che un gruppo nato in un contesto di ricerca può avere mercato e crescere velocemente, perché è proprio dentro le università che nasce il futuro tecnologico del domani”.

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Weabios è una spin off del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Unipi e nasce da quattro soci, Lucia Arcarisi, Alessandro Tognetti, Nicola Carbonaro e Marco Laurino, che, lavorando insieme in diversi progetti di ricerca, hanno deciso di portare sul mercato i prodotti della ricerca che sviluppavano. Il gruppo di ricerca coordinato da Tognetti e Carbonaro ha un know how sui wearable textile e sui device per il monitoraggio e la diagnostica. Marco Laurino è un ricercatore del CNR e ha diversi anni di esperienza in AI ed analisi dati biomedicali. Lucia Arcarisi è assegnista di ricerca nel gruppo, ma con la passione per il mondo startupper. Nasce e studia da imprenditrice all’interno del Contamination Lab, seguendo i corsi del PhD+ e CLab, che vince nel 2018 e oggi la vede Ambassador del progetto.

Da lì parte la carriera da startupper, con gli altri soci con Weabios, che continua vincendo diversi premi come Innovazione Repower e 2031 Premio Marzotto e formandosi anche con corsi di livello come il TVLP della Silicon Valley offerto proprio dall’ufficio di Trasferimento Tecnologico di Unipi. Oggi la startup è accelerata in WSU. Pochi giorni fa Weabios si è classificata seconda al Premio Cambiamenti promosso da CNA. Oggi Weabios sviluppa prodotti intelligenti per la seduta e totalmente tessili.

Il 6 novembre alle 19, nell' Aula 1 del Polo Carmignani (Piazza dei Cavalieri 8), Glauco - Associazione LGBTQI+ Universitaria e Pinkriot Arcigay Pisa presentano la prima giornata di Queercast , un workshop sulla produzione di un Podcast di cultura LGBT+.

 Come si realizza un podcast? 

Risponderanno a questa domanda il podcast producer Matteo Scandolin e il content creator Andrea Ciraolo, che illustreranno gli strumenti base per iniziare a registrare le storie, editarle e promuoverle online!

Queercast avrà un secondo appuntamento in cui si parlerà di produzione, fonti e scrittura insieme ad Andrea Meroni, uno degli autori di @leradicidellorgoglio.

La partecipazione al workshop è gratuita e finanziata dai fondi studenteschi dell’Università di Pisa.

Info: "Glauco - Associazione Universitaria LGBTQI* Pisa" Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Accessibilità, personalizzazione, condivisione, benessere, soddisfazione. Sono queste le parole chiave di UNIversABILITÀ, la nuova iniziativa che l’Università di Pisa dedica a personale e studenti con disabilità.

Pensata per favorire la costruzione di un ambiente di lavoro e studio sempre più all’insegna del benessere psico-fisico e dove siano garantiti soddisfazione personale e professionale l’iniziativa ha due obiettivi principali: promuovere all’interno dell’Università l’inserimento e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità attraverso specifici servizi di sostegno; informare i lavoratori e le lavoratrici in forze della possibilità di accedere, ove sussistano i requisiti, al collocamento mirato.

“Con UNIversABILITÀ si rafforza ancora di più il nostro impegno a fare dell’Università di Pisa un Ateneo in cui tutti possono esprimere al meglio il proprio potenziale - commenta il rettore, Riccardo Zucchi – Già da tempo, infatti, la nostra Università investe sul contrasto a ogni forma di discriminazione, sulle pari opportunità, sulla rimozione degli ostacoli e sulla partecipazione attiva delle persone con disabilità che lavorano, studiano e fanno ricerca presso l’Ateneo. Lo facciamo per la nostra comunità, certo, ma anche per la realtà che la circonda. Il legame che intercorre tra istruzione e cambiamento sociale è, infatti, strettissimo e iniziative come questa possono contribuire alla diffusione e all’affermazione di una corretta cultura dell’inclusività nella nostra società, sia a livello di educazione del singolo cittadino che di mondo del lavoro”.

Su base volontaria e senza che abbia nessuna implicazione diretta sull’idoneità alla mansione specifica, UNIversABILITÀ nasce, dunque, dalla volontà dell’Ateneo di sperimentare prassi e metodologie che utilizzino nuovi approcci di coprogettazione che, partendo dalle necessità di ciascuna persona e dall’analisi del contesto lavorativo, identifichino gli accomodamenti ragionevoli più appropriati per una piena soddisfazione e benessere dei lavoratori e delle lavoratrici.

“Per fare tutto ciò – spiega Rosario Di Bartolo, Direttore Generale dell’Università di Pisa - abbiamo istituito, presso la struttura del Medico Competente della Medicina del Lavoro dell’Ateneo, un’equipe multidisciplinare che studierà quelle che sono le attuali condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici con disabilità. Questo ci permetterà di identificare la congruità tra mansioni, attività e compiti, l’adeguatezza dei supporti tecnologici e delle specifiche ergonomiche. Ovviamente, e come da nostra tradizione, è confermata la particolare attenzione destinata alla componente studentesca al fine di garantire pari opportunità d’apprendimento, piena partecipazione e autonomia attraverso adeguati supporti e sostegni”.

Nata in seno al Servizio del Medico Competente, l’iniziativa vede il coinvolgimento attivo di: USID-Ufficio Servizi per l’Inclusione di Studenti con Disabilità, Direzione Generale, Direzione del Personale, Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze, Delegato per l'inclusione degli Studenti e del Personale e la Prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria.

Giovedì, 26 Ottobre 2023 07:26

Queercast - Come fare un podcast

Il 6 novembre alle 19, nell' Aula 1 del Polo Carmignani (Piazza dei Cavalieri 8), Glauco - Associazione LGBTQI+ Universitaria e Pinkriot Arcigay Pisa presentano la prima giornata di Queercast , un workshop sulla produzione di un Podcast di cultura LGBT+.

 Come si realizza un podcast? 

Risponderanno a questa domanda il podcast producer Matteo Scandolin e il content creator Andrea Ciraolo, che illustreranno gli strumenti base per iniziare a registrare le storie, editarle e promuoverle online!

Queercast avrà un secondo appuntamento in cui si parlerà di produzione, fonti e scrittura insieme ad Andrea Meroni, uno degli autori di @leradicidellorgoglio.

La partecipazione al workshop è gratuita e finanziata dai fondi studenteschi dell’Università di Pisa.

Info: "Glauco - Associazione Universitaria LGBTQI* Pisa" Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Lazzerini Laura406Agevolare le studentesse e gli studenti laureati presso altri atenei italiano fuori regione e intenzionati a proseguire il proprio percorso di studi all'Università di Pisa, iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico. È questo l’obiettivo del bando, pubblicato in questi giorni dall'Ateneo pisano, che dà la possibilità, ai richiedenti, di accedere ad un contributo di 2500 euro lordi per l’immatricolazione all’anno accademico 2023/2024. Gli interessati hanno tempo fino alle ore 13:00 di giovedì 30 novembre per presentare la propria domanda di partecipazione alla selezione.

“Questo contributo, assieme a quelli previsti per gli affitti dei fuori sede, rientra nelle misure con cui l’Università di Pisa difende il diritto delle nuove generazioni a scegliere l’ateneo che preferiscono per proseguire la propria carriera universitaria  –  ha dichiarato la professoressa Enza Pellecchia, Prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio – Le misure varate in questi giorni, peraltro, vanno ad aggiungersi ad uno dei regimi contributivi più bassi d’Italia, con una no tax area che prevede, per chi ha un ISEE fino a 26.000 euro, di pagare soltanto la tassa regionale di 140 euro e 16 euro di bollo in caso di immatricolazione”.

Per poter accedere al contributo previsto dall’Università di Pisa, gli studenti che intendono immatricolarsi per l’anno accademico 2023/2024 ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico avendo conseguito, negli ultimi tre anni accademici, una laurea triennale o magistrale presso altro ateneo italiano con sede al di fuori della Toscana devono avere: un’età non superiore ai 30 anni al momento della data di scadenza del bando; un ISEE universitario (anche corrente o parificato) non superiore a € 50.000 e un patrimonio mobiliare, dichiarato ai fini ISEE, non superiore a € 100.000.

Infine, gli studenti che, per l’anno accademico 2023/2024, hanno già fatto domanda di benefici alla Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana (Ardsu Toscana), possono comunque presentare la domanda per l’accesso al contributo per l’immatricolazione. Verranno però esclusi dalla selezione nel caso in cui ottengano il beneficio dell’Ardsu Toscana.

Foto: Laura Lazzerini

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