Università toscane e cinesi più vicine
Si rafforza la collaborazione fra Toscana e Cina per ricerca, formazione universitaria, scambio di docenti e di allievi grazie all'accordo appena sottoscritto a Chongqing fra il "Tune", il network che riunisce gli atenei toscani, composto da Università di Firenze, Pisa, Siena, per Stranieri di Siena, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant'Anna, e i sei atenei della municipalità di Chongqing che fanno parte della "Uac", "University alliance in Chongqing". Il nuovo protocollo conferma la volontà delle università italiane e cinesi di proseguire la strada delle collaborazioni internazionali che, fra la Toscana e la Municipalità di Chongqing, conta una serie di precedenti significativi.
Nel 2004 la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha siglato un patto di collaborazione scientifica con la Chongqing University, rinnovato successivamente; nel 2010 è stata la volta di un "memorandum of understanding" sempre fra la Scuola Superiore Sant'Anna e la Municipalità della città cinese, con particolare riferimento ai temi della cultura e dell'educazione, mentre uno stesso accordo, in relazione ai contenuti e agli obiettivi, è stato siglato anche dal Comune di Firenze con la "Chongqing municipal Commission of culture, radio, broadcasting & tv".
"L'accordo odierno – commenta Nicola Bellini, Direttore italiano dell'Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant'Anna e del Galileo Galilei Italian Institute a Chongqing, che ha sempre seguito lo sviluppo delle relazioni fra Toscana e Cina - è il risultato di un lungo lavoro e di una consolidata esperienza di cooperazione nella ricerca e nella formazione. La presenza a Chongqing dell'Istituto Galileo Galilei per la diffusione della lingua e della cultura italiana e 'gemello' corrispondente rispetto al Confucio di Pisa, ha reso possibile quella continuità e qualità di rapporti che oggi ci permette di mettere in campo un potenziale di cooperazioni che non ha precedenti nelle relazioni accademiche tra Italia e Cina."
L'accordo appena sottoscritto fra le università toscane e le sei della Municipalità di Chongqing prevede, in particolare, di incrementare lo scambio di studenti, professori, ricercatori, dottorandi; di attuare programmi congiunti di ricerca; di organizzare convegni, conferenze e brevi corsi. Ulteriori protocolli regoleranno le modalità di attuazione degli scambi scientifici e didattici, ma il dato comune è la volontà di facilitarli al massimo. La cerimonia di firma dell'accordo, ospitata dalla Chongqing University, si è svolta nell'ambito della missione cinese che ha coinciso anche con la prima riunione del rinnovato Advisory board dell'Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, impegnato a diffondere la lingua e la cultura cinesi nonché a organizzare seguitissimi corsi di lingua.
Alla cerimonia, introdotta da Pietro Tonutti, Delegato alle Relazioni internazionali della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, hanno partecipato Alessandra Guidi, Prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, e delegata alla firma per conto dell'Università di Firenze; Alessandro Balducci, Direttore amministrativo dell'Università per Stranieri di Siena, e delegato alla firma per l'Università di Siena. Pietro Tonutti che ha firmato per il Sant'Anna e per la Scuola Normale Superiore di Pisa. Per gli atenei della Municipalità di Chongqing le firme sono state apposte da Lin Jianhua, Presidente della Chongqing University; da Jin Yule, vice Presidente della South West University; da Wang Yungui, vice Presidente della Third Military Medical University; da Sun Changyong, vice Presidente della South West University of Political Sciences and Law; da Xie Peng, vice Presidente della Chongqing Medical University; da Li Xiaochuan, vice Presidente della Sichuan International Studies University.
Alla Residenza Nettuno rivive la Biblioteca Universitaria
Lunedì 3 giugno riapre al pubblico un servizio di prestito e di consultazione della Biblioteca Universitaria di Pisa, ospitato temporaneamente al piano terra della Residenza Universitaria "Nettuno" del DSU Toscana sul Lungarno Pacinotti.
Nelle more dell'allestimento funzionale del San Matteo e a seguito della stipula di una convenzione fra le due Istituzioni della durata di 18 mesi a decorrere dalla data di consegna dei locali, il DSU ha messo a disposizione temporanea tali spazi, già destinati ad aule studio, mentre la Biblioteca si è impegnata a garantire postazioni di studio e consultazione (da lunedì a venerdì con orario continuato 8.15 – 17.15. La distribuzione del materiale avverrà su prenotazione in due momenti della mattinata).
L'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ha offerto, così, una soluzione concreta ai problemi nati dalla chiusura dell'istituzione per l'inagibilità del Palazzo della Sapienza a seguito dell'ordinanza sindacale del 29 maggio 2012 dopo l' evento sismico che ha ferito l'Emilia Romagna.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha accolto la soluzione scaturita dalla Conferenza Università e Territorio, dalla quale è emersa l'esigenza condivisa di ripristinare un servizio importante per tutta la cittadinanza.
"Ci è sembrato opportuno – ha dichiarato il Presidente del DSU Toscana Marco Moretti – offrire la nostra collaborazione alla Biblioteca raccogliendo le sollecitazioni della Conferenza Università e Territorio per una rapida riattivazione di un servizio importante non solo per gli studenti ma anche per la cittadinanza. Con la disponibilità dei locali della Residenza Nettuno permetteremo la continuità del servizio di questa storica istituzione. L'intervento consente di sperimentare, seppur in maniera temporanea, un nuovo utilizzo della residenza universitaria che diviene così anche luogo di incontro, aggregazione e studio."
Il Direttore della Biblioteca Universitaria Angela Marseglia ha comunicato di aver accolto con favore la possibilità offerta dal DSU, attraverso l'interessamento del Rettore Augello, dell'apertura dei servizi di consultazione e prestito locale ed interbibliotecario a tutti i cittadini e gli studiosi che ne avranno necessità. Ha sottolineato, poi, che tutto il patrimonio bibliografico continua ad essere conservato all'interno del Palazzo della Sapienza e che il quotidiano servizio di presa e ricollocazione dei volumi avverrà secondo il protocollo stabilito dall'Università.
L'apertura della sede provvisoria della Biblioteca, già individuata dal Mibac nei locali del Palazzo San Matteo, è prevista per il prossimo autunno, una volta completati i necessari lavori di adeguamento normativo e funzionale che sono attualmente in fase di ultimazione progettuale e di assegnazione e affidamento lavori.
Stanno, intanto, procedendo, nel pieno rispetto del cronoprogramma, le indagini conoscitive, le prove sui materiali e sulle strutture, il monitoraggio del quadro fessurativo del Palazzo della Sapienza sede storica della Biblioteca, che consentiranno di effettuare una completa analisi strutturale. Tale attività effettuata dall'Ateneo pisano secondo un percorso rigoroso e concordato con il Mibac, consentirà tra qualche mese di avere un quadro chiaro delle eventuali criticità e degli interventi necessari a garantire la sicurezza dell'immobile, del patrimonio in esso contenuto e delle persone che a vario titolo lo frequentano.
Il Ministero, in accordo con l'Università di Pisa, conferma la riapertura della Biblioteca Universitaria nei suoi locali storici dopo gli interventi resi necessari a conclusione dei rilievi tecnici ed architettonici.
"La scelta del DSU di aprire un punto di consultazione nel Palazzo della Residenza Studentesca Nettuno – sostiene il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi - offre la possibilità, importante, di riorganizzare alcuni servizi essenziali che, prima della chiusura, venivano offerti dalla vicina Sapienza. E' anche un segnale dell'importanza che la città tutta attribuisce alla sede storica della Sapienza. Mentre proseguono le verifiche statiche, strutturali, e sismiche e in attesa dei risultati scientifici, io ho aggiunto il caso Sapienza ai 9 punti che compongono la vertenza fra Pisa e il Governo centrale e di cui presto chiederò conto".
"Mentre prosegue il percorso verso la riapertura della Sapienza - arrivato quasi alla fine della fase dei rilievi tecnici – il DSU offre a gli studiosi uno spazio prezioso dove poter tornare a usufruire di un patrimonio librario di inestimabile valore per la comunità scientifica pisana e per la stessa città – commenta il rettore Massimo Augello - A un anno esatto dalla chiusura del Palazzo, possiamo dire di aver cercato di operare concretamente, mettendo in campo tutte le nostre energie e la nostra volontà di trovare una soluzione definitiva alla questione nei tempi più brevi possibili. Con la stessa determinazione intendiamo proseguire nel futuro".
L'amore consuma anche gli insetti
Le interazioni sessuali, con i loro costi e benefici, rivestono un ruolo fondamentale nell'evoluzione dei tratti biologici, ma se quelle tra maschi e femmine sono state analizzate, scendendo anche nel dettaglio, in numerose specie animali, le interazioni tra individui dello stesso sesso sono state esaminate in un ridotto numero di specie. A questo proposito, lo studio, appena pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, si concentra sulle interazioni sessuali fra maschio e maschio, con riferimento a un imenottere parassitoide (un insetto) Psyttalia concolor, utile nella lotta biologica poiché è un importante nemico naturale di ditteri tefritidi, altri insetti, tipo la mosca delle olive (Bactrocera oleae) e la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), che provocano danni economici di rilievo.
Le ricerche di Giovanni Benelli, (Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna) e di Angelo Canale (Università di Pisa) hanno quantificato costi e benefici delle interazioni sessuali fra individui di sesso maschile appartenenenti alla specie della Psyttalia concolor e sono state pubblicate su "Invertebrate Biology" (The American Microscopical Society, Wiley, doi: 10.1111/ivb.12017), rappresentando il primo risultato per l'intero ordine degli imenotteri e arrivando a conclusioni sorprendenti. Nel caso di questi insetti, il corteggiamento fra individui della stessa specie non aiuta a vivere più a lungo, anzi è un "dazio" che si paga in termini di longevità. D'altro canto, le interazioni sessuali maschio-maschio possono rivelarsi un'esperienza utile per il corteggiamento nei confronti delle femmine.
La ricerca evidenzia come i comportamenti di corteggiamento all'interno dello stesso sesso, in passato ritenuti spesso "maladattativi", possono ricoprire importanti funzioni a beneficio della specie. Per usare espressione mutuata dal linguaggio degli economisti per indicare il rapporto in termini di costi e di benefici, il trade-off sui tratti biologici fondamentali come la longevità, "può influenzare in modo decisivo – concludono Benelli e Canale - l'evoluzione dei sistemi di accoppiamento negli imenotteri parassitoidi", cioè in alcune specie di insetti. Insomma, l'amore consuma e non risparmia neppure gli insetti ma questa "sofferenza" rivela l'altra faccia della medaglia, perché può aiutare la specie a evolversi.
"È stato osservato che le interazioni sessuali, attive e passive, tra maschi di Psyttalia concolor - spiegano Benelli e Canale - aumentano funzionalmente le loro intensità di corteggiamento in occasione dei successivi incontri con le femmine. In questa specie, infatti, i maschi sfarfallano prima delle femmine e ciò aumenta la probabilità d'incontri tra soli esemplari maschi nel primo periodo di vita. Corteggiare e acquisire in maniera precoce esperienza permette agli esemplari coinvolti, di essere più rapidi e di rivelarsi più efficaci nel corteggiamento delle future partner". Questa funzione, esplicata dai corteggiamenti tra maschio e maschio, comporta un costo elevato riguardo la durata della vita degli organismi coinvolti. Benelli e Canale hanno evidenziato come la vita media dei maschi esposti a esperienze sessuali con altri maschi della stessa specie si riduca di oltre la metà, se confrontata con i maschi che non hanno avuto esperienze simili e aggiungono: "Il costo in longevità dei corteggiamenti maschio-maschio è addirittura pari a quello del corteggiamento seguito dall'accoppiamento con la femmina".
Nella foto in basso: (da sinistra) Giovanni Benelli e Angelo Canale.
Ne hanno parlato:
CorriereFiorentino.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
InToscana.it
PisaToday.it
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Un impegno fermo per la riapertura della Sapienza
Nella seduta del Senato Accademico di mercoledì 29 maggio, il rettore Massimo Augello ha voluto dare ampio risalto alla questione della chiusura del Palazzo della Sapienza, decretata esattamente un anno fa, tracciando un primo bilancio delle attività svolte finora dall'Ateneo e di quelle messe in cantiere per l'immediato futuro. Pubblichiamo di seguito una sintesi dell'intervento del rettore.
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Come è noto, un'ordinanza del sindaco del 29 maggio 2012, che recepiva i risultati del sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco di Pisa, ha decretato la chiusura del Palazzo della Sapienza, sede della Facoltà di Giurisprudenza e della Biblioteca Universitaria. Si è aperta così una ferita grave per l'intera città, e prima di tutti per la comunità accademica, che l'Ateneo vuole ricordare oggi, esattamente a un anno di distanza, rilanciando con forza l'appello a tutte le istituzioni coinvolte - compresi il nuovo presidente del Consiglio, Enrico Letta, e i nuovi ministri per i Beni e le attività culturali e dell'Istruzione, dell'università e della ricerca - per trovare insieme delle soluzioni concrete, facendosi carico del problema, ognuno per la sua parte di responsabilità e competenza.
Dopo aver gestito le prime settimane di stretta emergenza, l'Università e il MIBAC hanno avviato il monitoraggio dello stato del Palazzo della Sapienza, al fine di analizzare e risolvere i numerosi fenomeni di degrado e di iniziale, ma evidente dissesto statico che affliggono l'edificio. Queste attività, volte a rendere accessibile il Palazzo, in condizioni di sicurezza e nel più breve tempo possibile, sono state coordinate da una Commissione nominata dal MIBAC e dall'Università, di cui fanno parte il professor Walter Salvatore, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, l'ingegner Paolo Iannelli, funzionario dello stesso ministero, e l'ingegner Simona Burchi, referente della Divisione Edilizia dell'Ateneo.
Il percorso verso la riapertura del Palazzo si articola in più fasi. La prima, in via di completamento, è volta a comprendere la morfologia e le caratteristiche strutturali dell'edificio. Il rilievo geometrico completo e accurato del Palazzo è concluso, mentre sono in fase di esecuzione e completamento l'analisi del terreno e quella dei carichi statici che effettivamente agiscono in corrispondenza della Biblioteca Universitaria. Sono inoltre in fase di avanzata programmazione i rilievi sulle diverse strutture che compongono l'edificio e sulle loro fondamenta. È in fase di acquisizione, infine, un sistema wi-fi che consentirà la lettura in remoto dei dati misurati dai numerosi sensori posizionati in corrispondenza delle lesioni più importanti dell'edificio. Queste attività saranno terminate entro l'estate.
Subito dopo, potranno partire le verifiche statiche, strutturali e sismiche, in modo da controllare le destinazioni d'uso delle diverse parti dell'edificio. Questo risultato, che sarà raggiunto entro novembre o dicembre, consentirà di programmare gli interventi di ripristino del Palazzo, in una situazione di piena sicurezza e agibilità.
Negli scorsi mesi, l'Ateneo ha naturalmente operato per dare una risposta "politica" al problema, in stretta sinergia con tutte le altre istituzioni coinvolte. Su iniziativa del rettore, è stata convocata una Conferenza dei Servizi che riunisse gli enti potenzialmente interessati alla questione; sono stati personalmente interessati i precedenti ministri del MIBAC e del MIUR; sono stati stabiliti percorsi comuni tra le istituzioni per programmare le iniziative da adottare e per dare una soluzione provvisoria alle esigenze di chi frequentava gli ambienti della Sapienza, a partire dalla Biblioteca Universitaria (che proprio in questi giorni ha inaugurato un punto di consultazione nei locali della residenza Nettuno) ; sono state, infine, acquisite risorse da destinare al recupero del Palazzo, sia stanziando fondi nel Bilancio dell'Ateneo, sia ottenendo un primo significativo finanziamento a livello ministeriale.
L'Università ha seguito questo percorso con ferma determinazione, cosciente che il Palazzo della Sapienza rappresenti un patrimonio prezioso per la comunità scientifica pisana e per la stessa città. Mettendo da parte critiche strumentali e sterili interventi, l'Ateneo ha cercato di operare concretamente, mettendo in campo tutte le energie a disposizione. È la stessa ferma determinazione con cui l'Università di Pisa intende proseguire nel futuro, con la volontà di trovare una soluzione definitiva nei tempi più brevi possibili.
Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
PisaToday.it
PisaInforma.it
GoNews.it