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Sarà aperto ancora per pochi giorni “Scatta! La tua maturità”, il concorso fotografico di Matricolandosi aperto a studentesse e studenti del 5° anno delle scuole superiori che si immatricoleranno all’Università di Pisa nell’anno accademico 2023/2024.
Il tema del contest è l’esperienza della maturità nei suoi vari aspetti: le sensazioni, i luoghi, le persone che più la hanno caratterizzata. Le foto più rappresentative saranno selezionate da una giuria ed esposte in una mostra, mentre i primi tre classificati riceveranno premi da 700, 500 e 300 euro ciascuno.
Per partecipare al concorso occorre inviare entro le ore 18.00 del 10 luglio un massimo di tre fotografie via mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., seguendo le indicazioni presenti nel regolamento del concorso.
Tutte le foto, anche quelle non premiate, potranno essere utilizzate dall'Università di Pisa per i propri fini istituzionali e promozionali.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito https://matricolandosi.unipi.it/.

Pubblichiamo di seguito la mozione a sostegno del Toscana Pride approvata dal Comitato Unico di Garanzia dell'Ateneo pisano nella seduta del 27 giugno scorso.

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299428236_742053323837006_964191715815282649_n.jpgll Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università di Pisa, nell'esercizio della sua funzione di promozione culturale, interna ed esterna all'Università, e di potenziamento dei diritti attraverso la diffusione di una riflessione scientificamente fondata sulle discriminazioni e le politiche per contrastarle, in data 27 giugno 2023 ha approvato una mozione di sostegno al documento politico del Toscana Pride 2023. Il sostegno deliberato dall’organo si riferisce, in particolare, ai punti 2 - 3 - 4 e 5 “Educazione alle differenze”, "Salute, prevenzione e benessere e “Autodeterminazione”. Con questa mozione l’organo conferma il suo impegno istituzionale e politico in linea con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e, in particolare, con la Strategia per luguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025 - nel convincimento che alla base di una società prospera dal punto di vista sia culturale che sociale oltre che economico, siano i valori della pluralità e della diversità.

In riferimento al punto 2 Il contrasto alle discriminazioni e diritti umani, l’Università di Pisa, i cui valori fondanti sono la lotta alle discriminazioni e la tutela dei diritti umani, pone al centro della sua azione il rispetto della dignità e la valorizzazione della persona promuovendo altresì azioni che favoriscano il superamento di ogni tipo di discriminazione, sia diretta che indiretta, comprese le molestie e le molestie sessuali attraverso importanti interventi come lo Sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere istituito assieme ai CUG della Scuola Superiore Sant’Anna e della Scuola Normale Superiore e in collaborazione con la Casa della Donna di Pisa.

Il CUG ha elaborato un'articolata pianificazione strategica per leguaglianza di genere attraverso il Piano di Azioni Positive e il Gender Equality Plan con i quali ha individuato una serie di obiettivi volti alla costruzione di un ambiente di lavoro improntato alla cultura del rispetto e alla valorizzazione delle differenze.

Il sostegno del CUG riguarda, come detto, anche il punto 3, Educazione alle differenze. E' nostra convinzione infatti che appartenga pienamente alle Università, sia nell'ambito della Terza missione, sia all'interno delle stesse, primarie, funzioni pedagogiche e di ricerca, il compito di potenziare percorsi educativi di valorizzazione delle differenze, sia nel contesto universitario sia in quello scolastico, con il quale l'Università costantemente collabora, contribuendo alla necessaria opera di decostruzione di tutte le forme di discriminazione sessista e/o fondata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. Rispetto al punto 4, Salute, prevenzione e benessere, il CUG dà assoluta centralità alle questioni connesse al benessere psico-fisico ritenendo che il benessere sul luogo di lavoro non possa raggiungersi laddove si verificano pratiche discriminatorie. In tale direzione si sono collocati momenti di formazione e politiche di supporto.

Per quanto riguarda infine il punto 5, relativo all’autodeterminazione, il Comitato si è impegnato in questo contesto attraverso azioni positive, quali, ad esempio, l'attivazione della carriera alias per le persone che vogliono operare una transizione garantendo il pieno riconoscimento dell'identità di elezione.

La mozione approvata si colloca quindi nel solco delle attività fino ad ora realizzate dall'organo e rappresenta la volontà di continuare a promuovere il rispetto dei diritti delle persone LGBTQI+ e contrastare l’omofobia e la transfobia.

On Monday 26th June, during the Converging Skills event held at the University of Pisa, the birth of Start Attractor was announced. A meeting point between research and industry that aims to make the University of Pisa a development engine for the local and national territory. “Start Attractor will not be a simple start-up incubator”, explained Rector Riccardo Zucchi to the audience of entrepreneurs and financiers, researchers and founders of start-ups, at the opening of the meeting which took place at “La Sapienza” university building in Pisa. “, For entrepreneurs it will be a way of accessing all that the University can offer them, facilitating research, continuous teaching, recruitment and support for embracing new technologies”.

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All this is part of a broader strategy of the University of Pisa, the four E strategy: educate, experiment, execute and exit. “While the first two phases are traditional for the university, the last two will take place thanks to Start Attractor,” continues Deputy Vice-Rector Giuseppe Iannaccone. “Start Attractor will select the most innovative young companies, it will promote their growth through mentoring and recruiting and bring them to full development. At the same time, it will promote networking with investors and large companies, helping them to innovate'.

Start Attractor will be one of a kind in Italy to have a board of international advisors, four to six renowned experts, who will assess and promote the most promising projects. There will not be physical headquarters for companies, but it will provide high value-added managerial, financial and technological services. “The idea, says Corrado Priami, delegate for the valorisation of research and for new entrepreneurial initiatives at the University of Pisa, “is to enhance the excellence of the Pisan area and at the same time attract excellence from all over the world by promoting the qualified employment of young talent and fostering the development of successful young companies”.

The facility will have an estimated running cost of around 1 million euros per year, but the aim is to make it self-sustainable soon, so that partners’ investments can decrease. Start Attractor is scheduled to start up during 2024. “We strongly believe in Start Attractor,” Priami concludes, “but the university cannot do everything on its own. As of now, we are actively looking for partners who believe in the project and want to set out along this path with us.

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The Converging Skills event was held from 26th to 29th June at “La Sapienza” university building in Pisa, open to the public with eighty speakers, all internationally renowned in the world of start-up, finance, industry and scientific research, technology transfer and open innovation.

Grande emozione, questa mattina, nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza dove, alla presenza del rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, sono state discusse le prime sette tesi del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria, nato nel 2018. A laurearsi sono state Letizia Adamo, Valentina Cioffi, Jessica Converti, Elena Fratelli, Chiara Mancini, Maria Vittoria Matteucci e Silvia Mossarello a cui, già a luglio, si uniranno in nomi di altre sei colleghe.

“Questo Corso di Laurea ricopre un’importanza particolare all’interno della nostra offerta didattica: con la sua attivazione cinque anni fa, il nostro Ateneo ha ribadito con forza l’attenzione che pone a tutti i percorsi di formazione degli insegnanti, considerati strategici per la qualità culturale del nostro Paese e per le necessità del territorio, vista la forte richiesta arrivata da diversi Enti per l’attivazione di Scienze della Formazione – ha commentato il rettore, Riccardo Zucchi, che nel 2017, come Direttore del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica fu tra i firmatari della proposta di attivazione – L'intervento dell’Università di Pisa nel primo segmento dei percorsi formativi delle nuove generazioni è un investimento sul futuro. Faccio, dunque, le mie più vive congratulazioni alle nostre prime dottoresse in Scienze della Formazione Primaria, future maestre, che, sono sicuro, svolgeranno la loro missione in modo egregio, nella speranza, un giorno, di poter accogliere i loro studenti qui nel nostro Ateneo”. 

Partito ufficialmente nell’anno accademico 2018/19, il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria è l’unico percorso formativo che permette di ottenere l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e in quella primaria. Ha un ordinamento uguale in tutta Italia, della durata di cinque anni, ed è ad accesso programmato a livello nazionale, come stabilito dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

All’interno di questo quadro normativo, giustamente rigido per una Laurea abilitante, l’Università di Pisa ha sviluppato un progetto formativo che fa leva e valorizza le specifiche competenze di ricerca presenti in Ateneo: pedagogiche, psicologiche, antropologiche e delle didattiche disciplinari, che punta a far conoscere il territorio e i suoi musei (l’Orto Botanico, il Museo di Storia Naturale di Calci e tante altre realtà) e allo stesso tempo cerca di favorire esperienze di confronto con contesti diversi attraverso le esperienze di tirocinio in scuole italiane all’estero. Alcune delle prime laureate hanno fatto nell’estate del 2022 un’esperienza significativa a Lima, in Perù, e, dal prossimo settembre, 13 studenti pisani partiranno per fare esperienze nelle scuole italiane di Atene, Barcellona, Bucarest e Madrid all’interno del progetto Erasmus.

“La nostra laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria è nata fin dall’inizio con dei princìpi formativi e delle caratteristiche che, a suo modo, la rendono molto particolare nel panorama italiano – ha commentato Pietro Di Martino, presidente del Corso di Laurea e proponente 6 anni fa della sua attivazione presso il nostro Ateneo – Questo grazie all’attenzione che abbiamo voluto dare a tematiche che consideriamo cruciali per il bagaglio formativo dei futuri insegnanti. Penso ai temi dell’inclusione, della multiculturalità, agli strumenti propri delle didattiche disciplinari; al rapporto strettissimo con le scuole del territorio consolidato da incontri regolari nell’anno per progettare e migliorare i tirocini curricolari. Oltre all’attenzione alla sostenibilità del Corso di Laurea e alla sua natura fortemente laboratoriale, dove la teoria è sostenuta dalla pratica del progettare e del fare.”

Il Corso di Laurea interdipartimentale, incardinato al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (referente per il Corso) con il concorso dei Dipartimenti di Matematica e di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica, ha riscosso una attenzione crescente in questi anni e radicato la sua presenza sul territorio, sviluppando accordi formali e un dialogo continuo con gli Istituti Comprensivi del territorio: sono più di 150 le scuole toscane e della provincia di La Spezia convenzionate.

“Oggi è un giorno di festa e per me, che quasi 6 anni, fa proposi l’attivazione di questo Corso, particolarmente emozionante – ha concluso Di Martino – credo che dopo 5 anni si possa affermare che Scienze della Formazione Primaria sia riuscita a rispondere ad una richiesta forte del territorio, strutturandosi, anche tramite il dialogo con gli studenti e con le scuole, in un progetto formativo lungo (dura 5 anni), complesso (nella programmazione didattica sono coinvolti ben 11 dipartimenti) e affascinante. Anche io, come il Rettore, sono convinto che queste neo-dottoresse, che meritano il nostro plauso per essersi laureate perfettamente in pari e che conosco bene dopo 5 anni di percorso, faranno benissimo come maestre di scuola dell’infanzia e primaria: credo e spero che in questo futuro e così delicato impegno professionale porteranno molto di ciò che l’Università di Pisa ha dato loro”.

Il professor Emanuele Neri, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa e Direttore della UO Radiodiagnostica 1 Universitaria della AOUP, è stato eletto nel Board della Società Europea di Radiologia (ESR), massimo organo di governance della società. Nelle elezioni, che si sono svolte dal 29 Maggio al 5 Giugno, su tre candidati per la posizione di Direttore del Dipartimento Sicurezza, Qualità e Standards in Radiologia, il Prof. Neri ha prevalso con 1705 voti, espressione di un ampio consenso.


La Società Europea di Radiologia (fondata nel 2005) è la più grande società scientifica radiologica, con oltre 130.000 soci sparsi in tutto il mondo, e sede a Vienna. La Società è una organizzazione no-profit, di cui fanno parte medici radiologi, medici nucleari, tecnici sanitari di radiologia medica e fisici medici, ed è supportata da 47 società scientifiche europee e 55 non europee, e 15 società scientifiche di sotto-specialità (tra cui imaging oncologico, radiologia interventistica, radiologia addominale, ecc.).


Nel ruolo di Direttore del Dipartimento il professor Neri sarà a capo di 5 gruppi di lavoro dedicati rispettivamente agli standards nell’imaging, la sanità digitale, l’ecografia, l’appropriatezza, e la qualità e sicurezza in risonanza magnetica.
Nella lunga storia della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (fondata nel 1913), Emanuele Neri è oggi il quinto medico radiologo che entra a far parte del Board della società europea.

Grande emozione, questa mattina, nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza dove, alla presenza del rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, sono state discusse le prime sette tesi del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria, nato nel 2018. A laurearsi sono state Letizia Adamo, Valentina Cioffi, Jessica Converti, Elena Fratelli, Chiara Mancini, Maria Vittoria Matteucci e Silvia Mossarello a cui, già a luglio, si uniranno in nomi di altre sei colleghe.

“Questo Corso di Laurea ricopre un’importanza particolare all’interno della nostra offerta didattica: con la sua attivazione cinque anni fa, il nostro Ateneo ha ribadito con forza l’attenzione che pone a tutti i percorsi di formazione degli insegnanti, considerati strategici per la qualità culturale del nostro Paese e per le necessità del territorio, vista la forte richiesta arrivata da diversi Enti per l’attivazione di Scienze della Formazione – ha commentato il rettore, Riccardo Zucchi, che nel 2017, come Direttore del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica fu tra i firmatari della proposta di attivazione – L'intervento dell’Università di Pisa nel primo segmento dei percorsi formativi delle nuove generazioni è un investimento sul futuro. Faccio, dunque, le mie più vive congratulazioni alle nostre prime dottoresse in Scienze della Formazione Primaria, future maestre, che, sono sicuro, svolgeranno la loro missione in modo egregio, nella speranza, un giorno, di poter accogliere i loro studenti qui nel nostro Ateneo”.

Zucchi 2 bassa

Il rettore dell'Univerisità di Pisa apre la prima sessione di laurea in Scienze della Formazione Primaria

 

Partito ufficialmente nell’anno accademico 2018/19, il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria è l’unico percorso formativo che permette di ottenere l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e in quella primaria. Ha un ordinamento uguale in tutta Italia, della durata di cinque anni, ed è ad accesso programmato a livello nazionale, come stabilito dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

All’interno di questo quadro normativo, giustamente rigido per una Laurea abilitante, l’Università di Pisa ha sviluppato un progetto formativo che fa leva e valorizza le specifiche competenze di ricerca presenti in Ateneo: pedagogiche, psicologiche, antropologiche e delle didattiche disciplinari, che punta a far conoscere il territorio e i suoi musei (l’Orto Botanico, il Museo di Storia Naturale di Calci e tante altre realtà) e allo stesso tempo cerca di favorire esperienze di confronto con contesti diversi attraverso le esperienze di tirocinio in scuole italiane all’estero. Alcune delle prime laureate hanno fatto nell’estate del 2022 un’esperienza significativa a Lima, in Perù, e, dal prossimo settembre, 13 studenti pisani partiranno per fare esperienze nelle scuole italiane di Atene, Barcellona, Bucarest e Madrid all’interno del progetto Erasmus.

“La nostra laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria è nata fin dall’inizio con dei princìpi formativi e delle caratteristiche che, a suo modo, la rendono molto particolare nel panorama italiano – ha commentato Pietro Di Martino, presidente del Corso di Laurea e proponente 6 anni fa della sua attivazione presso il nostro Ateneo – Questo grazie all’attenzione che abbiamo voluto dare a tematiche che consideriamo cruciali per il bagaglio formativo dei futuri insegnanti. Penso ai temi dell’inclusione, della multiculturalità, agli strumenti propri delle didattiche disciplinari; al rapporto strettissimo con le scuole del territorio consolidato da incontri regolari nell’anno per progettare e migliorare i tirocini curricolari. Oltre all’attenzione alla sostenibilità del Corso di Laurea e alla sua natura fortemente laboratoriale, dove la teoria è sostenuta dalla pratica del progettare e del fare.”

Letizia Adamo Prima laureata 3

Letizia Adamo è la prima laureata in Scienze della Formazione Primaria dell'Università di Pisa

 

Il Corso di Laurea interdipartimentale, incardinato al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (referente per il Corso) con il concorso dei Dipartimenti di Matematica e di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica, ha riscosso una attenzione crescente in questi anni e radicato la sua presenza sul territorio, sviluppando accordi formali e un dialogo continuo con gli Istituti Comprensivi del territorio: sono più di 150 le scuole toscane e della provincia di La Spezia convenzionate.

“Oggi è un giorno di festa e per me, che quasi 6 anni, fa proposi l’attivazione di questo Corso, particolarmente emozionante – ha concluso Di Martino – credo che dopo 5 anni si possa affermare che Scienze della Formazione Primaria sia riuscita a rispondere ad una richiesta forte del territorio, strutturandosi, anche tramite il dialogo con gli studenti e con le scuole, in un progetto formativo lungo (dura 5 anni), complesso (nella programmazione didattica sono coinvolti ben 11 dipartimenti) e affascinante. Anche io, come il Rettore, sono convinto che queste neo-dottoresse, che meritano il nostro plauso per essersi laureate perfettamente in pari e che conosco bene dopo 5 anni di percorso, faranno benissimo come maestre di scuola dell’infanzia e primaria: credo e spero che in questo futuro e così delicato impegno professionale porteranno molto di ciò che l’Università di Pisa ha dato loro”.

Quattro giorni (più uno di preview), ottanta relatori internazionali, e già nove proposte in valutazione: sono i numeri di Converging Skills, l’evento dell’Università di Pisa sul trasferimento tecnologico che si chiude oggi, giovedì 29 giugno. “Siamo molto soddisfatti della partecipazione all’evento - dichiara il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi - ma soprattutto siamo soddisfatti della partenza di Start Attractor che, ancora prima di essere operativo, in pochi giorni ha già ricevuto nove proposte da parte di ricercatori dell’Università pronti a trasformare le proprie idee in nuove Start up”. Le proposte saranno valutate entro la fine dell’anno. “E la promessa è di avere un impatto”, chiosa il rettore.

Start Attractor è la nuova struttura dell’Università di Pisa all’incrocio tra ricerca e industria, nata per fare dell’ateneo pisano un motore di sviluppo per il territorio locale e nazionale attraverso il sostegno all’imprenditorialità nelle sue fasi iniziali (quelle di Start up), ma anche dopo, agevolando la crescita dell’azienda con l’aiuto giorno per giorno di esperti, la formazione continua, il reclutamento, il sostegno all’accoglienza di nuove tecnologie.

“Con Start Attractor intendiamo stimolare, facilitare e rendere più fluide le interazioni tra il mondo della ricerca e quello delle imprese con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica e la crescita socioeconomica e culturale del nostro territorio”, Chiara Galletti delegata per le relazioni industriali dell’Università di Pisa.

“Start Attractor è una struttura unica in Italia – spiega il delegato per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali dell’università pisana, Corrado Priami – perché si inserisce in una strategia che parte dall’educazione dei giovani studenti e ricercatori e ha l’ambizione di uscire dalle mura dell’università attraverso un continuo dialogo con investitori e grandi aziende”. Non solo: Start Attractor ha un advisory board internazionale e sta partendo con un costo di gestione stimato in circa un milione di euro all’anno, e l’obiettivo di rendersi presto autosostenibile.

“Per questo sono già in corso accordi con partner esterni al mondo accademico: – prosegue Priami – vorremmo chiudere la compagine dopo l’estate, appena saranno definiti i dettagli delle collaborazioni. Ma lo scouting di partner e di giovani talenti è solo all’inizio”. 

“Le giornate di Converging Skills – incalza il prorettore vicario Giuseppe Iannaccone - hanno infuso in molti ricercatori il desiderio di lavorare per trasformare la loro idea più promettente in un prodotto o in un servizio avanzato. Stiamo costruendo Start Attractor proprio per supportare questa innata attitudine da homo faber, sfruttando anche la fase propizia di crescita del venture capital nazionale, e facendo leva sulle abilità, le risorse e il posizionamento internazionale dell’Università. In questi giorni abbiamo raccolto storie di successi e fallimenti, suggerimenti, critiche e manifestazioni di supporto. Adesso dobbiamo far tesoro di tutto nella costruzione di Start Attractor.” 

Start Attractor è stata lanciata dal rettore Zucchi il 26 giugno, primo giorno di Converging Skills, evento che si è tenuto nel palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa tra il 26 e il 29, con una preview il 12 giugno.

Quattro giorni (più uno di preview), ottanta relatori internazionali, e già nove proposte in valutazione: sono i numeri di Converging Skills, l’evento dell’Università di Pisa sul trasferimento tecnologico che si chiude oggi, giovedì 29 giugno. “Siamo molto soddisfatti della partecipazione all’evento - dichiara il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi - ma soprattutto siamo soddisfatti della partenza di Start Attractor che, ancora prima di essere operativo, in pochi giorni ha già ricevuto nove proposte da parte di ricercatori dell’Università pronti a trasformare le proprie idee in nuove Start up”. Le proposte saranno valutate entro la fine dell’anno. “E la promessa è di avere un impatto”, chiosa il rettore.

Start Attractor è la nuova struttura dell’Università di Pisa all’incrocio tra ricerca e industria, nata per fare dell’ateneo pisano un motore di sviluppo per il territorio locale e nazionale attraverso il sostegno all’imprenditorialità nelle sue fasi iniziali (quelle di Start up), ma anche dopo, agevolando la crescita dell’azienda con l’aiuto giorno per giorno di esperti, la formazione continua, il reclutamento, il sostegno all’accoglienza di nuove tecnologie.

“Con Start Attractor intendiamo stimolare, facilitare e rendere più fluide le interazioni tra il mondo della ricerca e quello delle imprese con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica e la crescita socioeconomica e culturale del nostro territorio”, Chiara Galletti delegata per le relazioni industriali dell’Università di Pisa.

Chiara galletti

Chiara Galletti delegata per le relazioni industriali dell’Università di Pisa


“Start Attractor è una struttura unica in Italia – spiega il delegato per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali dell’università pisana, Corrado Priami – perché si inserisce in una strategia che parte dall’educazione dei giovani studenti e ricercatori e ha l’ambizione di uscire dalle mura dell’università attraverso un continuo dialogo con investitori e grandi aziende”. Non solo: Start Attractor ha un advisory board internazionale e sta partendo con un costo di gestione stimato in circa un milione di euro all’anno, e l’obiettivo di rendersi presto autosostenibile.

“Per questo sono già in corso accordi con partner esterni al mondo accademico: – prosegue Priami – vorremmo chiudere la compagine dopo l’estate, appena saranno definiti i dettagli delle collaborazioni. Ma lo scouting di partner e di giovani talenti è solo all’inizio”.

Corrado Priami

Corrado Priami, Delegato per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali dell'Università di Pisa

 

“Le giornate di Converging Skills – incalza il prorettore vicario Giuseppe Iannaccone - hanno infuso in molti ricercatori il desiderio di lavorare per trasformare la loro idea più promettente in un prodotto o in un servizio avanzato. Stiamo costruendo Start Attractor proprio per supportare questa innata attitudine da homo faber, sfruttando anche la fase propizia di crescita del venture capital nazionale, e facendo leva sulle abilità, le risorse e il posizionamento internazionale dell’Università. In questi giorni abbiamo raccolto storie di successi e fallimenti, suggerimenti, critiche e manifestazioni di supporto. Adesso dobbiamo far tesoro di tutto nella costruzione di Start Attractor.” 

Giuseppe Iannaccone

Giuseppe Iannaccone, Prorettore Vicario 

Start Attractor è stata lanciata dal rettore Zucchi il 26 giugno, primo giorno di Converging Skills, evento che si è tenuto nel palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa tra il 26 e il 29, con una preview il 12 giugno.

Con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma digitale per tracciare le attività relative al ciclo di vita degli edifici, ha preso avvio BUILDCHAIN, un progetto di ricerca fortemente interdisciplinare coordinato dall’Università di Pisa a cui partecipano 11 partner europei. Finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Europe con un totale di 5.182.600 milioni di euro – di cui circa 681.650 euro destinati all’Università di Pisa – ha come responsabile scientifico Pietro Croce, professore associato di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.

“L'idea di BUILDCHAIN è quella di costruire una base di conoscenza digitale avanzata finalizzata al tracciamento di tutte le attività relative al ciclo di vita degli edifici – spiega il professor Croce – A partire dalle direttive dell'UE riguardanti la sostenibilità, la resilienza e l'efficienza energetica del patrimonio edilizio, si intende fornire una piattaforma digitale (LogBook) in cui vari attori a diverso titolo coinvolti nella costruzione e gestione di insiemi vasti di edifici possano condividere le loro conoscenze, compresi i certificati di qualità e le credenziali, in modo che si possa registrare e tracciare ogni informazione, attività e cambiamento, anche al fine di migliorare la sostenibilità”.

Il progetto estenderà gli strumenti e le funzionalità già disponibili in un Digital Building LogBook (DBL) esistente, utilizzato dal Comune di Firenze per la gestione e l'amministrazione di un vasto insieme di edifici (circa duemilacinquecento), con funzionalità, strumenti e dati innovativi, e, con l'ausilio di un grafico della conoscenza decentralizzato (DKG), proporrà una soluzione open source basata su blockchain.

Il software DKG includerà ontologie specifiche relative agli edifici, in modo che tutte le conoscenze e le informazioni sul ciclo di vita dell’edificio possano essere registrate, archiviate e continuamente aggiornate, fornendo strumenti e interfacce per le diverse parti interessate (tecnici, costruttori, gestori, conservatori, manutentori, ecc), per pubblicare, tracciare, condividere, modificare, aggiornare e recuperare dati e persino introdurre modelli commerciali in un'economia di mercato. L'integrazione delle informazioni e la loro elaborazione potrà supportare la definizione delle più opportune politiche di gestione del patrimonio edilizio anche al fine dell’allocazione ottimale delle risorse disponibili nell'ambito delle strategie di pianificazione degli interventi per grandi popolazioni di edifici.

L’innovativo DBL, caratterizzato da un’implementazione multiscala e multilivello, sarà integrato con diverse nuove funzionalità, che includono il monitoraggio strutturale, la vulnerabilità sismica, l’adattamento nei confronti dei cambiamenti climatici, anche ai fini della gestione operativa su scala urbana di eventi climatici estremi, e la valutazione del ciclo di vita degli edifici. Particolare attenzione sarà dedicata all'interoperabilità tra i sistemi legacy e gli strumenti esistenti, quali, per esempio, i modelli BIM (Building Information Modeling) generali e i modelli H-BIM (Heritage BIM), specificamente impiegati nell’ambito della conservazione dei beni culturali, anche al fine di definire un sistema di avviso e allerta automatizzato, basato sull'Intelligenza Artificiale, l’apprendimento automatico e i "gemelli digitali". Le nuove applicazioni basate sul DBL saranno testate su progetti pilota incentrati su edifici storici e strategici, e su insiemi di edifici. Scopo del progetto è di pervenire, in accordo con le politiche dell'UE, a un ambiente costruito più intelligente e sostenibile, aprendo mercati innovativi e favorendo nuova creazione di valore.

BUILDCHAIN (BUILDing knowledge book in the blockCHAIN distributed ledger. Trustworthy building life-cycle knowledge graph for sustainability and energy efficiency) ha una durata triennale e ha come altri partner SZTAKI (Institute for Computer Science and Control) – Budapest (HU); l’Università di Granada (ES); ZAG (Slovenia National Building and Civil Engineering Institute) – Lubiana (SI); Università di Lubiana (SI); Athens University of Economics and Business Research Center – Atene (GR); Origin Trail (Prospeh) – Lubiana (SI); RINA Consulting – Genova (IT); CLIO srl – Lecce (IT); Comune di Firenze (IT); BEXEL Consulting – Belgrado (RS); PRP – Lubiana (SI).

Un autunno posticipato anche di due mesi in città per l’impatto dei lampioni LED su alcune specie di alberi. Lo scenario emerge da uno studio pionieristico dell’Università di Pisa sugli effetti dell’illuminazione urbana che adotta la tecnologia LED pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment. La ricerca ha preso in esame due specie ampiamente utilizzate negli ambienti cittadini, il platano comune (Platanus × acerifolia) e il tiglio nostrale (Tilia platyphyllos), per valutare le conseguenze sui processi fisiologici e biochimici delle due specie.
I risultati hanno evidenziato un ritardo di circa due mesi dell’inizio della “dormienza invernale” (cioè il riposo che permette alle piante di superare "in condizione di sonno" la stagione avversa), ma solo per i platani che infatti, da questo punto di vista, risultano più sensibili all’illuminazione notturna rispetto ai tigli.

Per entrambe le specie, è inoltre emerso che le foglie mature degli alberi hanno un tasso di assimilazione di CO2 inferiore all'alba. Secondo i ricercatori si tratterebbe di una sorta di temporaneo “effetto hangover”, dato che la pianta a causa dell’illuminazione ha fotosintetizzato durante le ore notturne.

“L'illuminazione dei lampioni disturba i processi fisiologici naturali e i ritmi circadiani di tutti organismi viventi, compresi i "cittadini verdi” che popolano le nostre strade”, spiegano Marco Landi, ricercatore presso l’Università di Pisa ed Ermes Lo Piccolo, a Pisa quando è stato fatto lo studio e ora ricercatore presso l’Università degli Studi di Firenze.
Come ricorda la ricerca, attualmente ci sono circa 326 milioni di lampioni nel mondo, e il numero salirà a 361 milioni entro il 2029, il che rappresenta un grave problema per il consumo energetico. Se una soluzione può essere l'utilizzo dei lampioni a LED è però necessario capirne gli effetti sugli alberi, poiché questa tecnologia ha uno spettro luminoso diverso, con un picco nelle regioni blu e rosse, rispetto ad esempio alle vecchie lampade, che hanno un picco nella regione giallo-rossa.

“Il nostro studio – conclude il professore Damiano Remorini dell’Università di Pisa - rappresenta un primo passo in questo senso, l’obiettivo è di fornire indicazioni utili dal punto di vista della sostenibilità e della vivibilità di tutti gli organismi viventi nelle nostre città”.

La sperimentazione condotta al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano dai ricercatori e docenti Lucia Guidi, Marco Landi, Giulia Lauria, Ermes Lo Piccolo, Rossano Massai e Damiano Remorini ha riguardato, per ciascuna specie, 15 esemplari: 5 hanno costituito il gruppo di controllo e 10 invece sono stati illuminati a LED a circa 2 metri da terra (30 cm dalla chioma). L’osservazione ha quindi riguardato le foglie in tre stadi fenologici (giovani, mature, senescenti).

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