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Con un finanziamento di quasi 8 milioni di euro assegnato dal MUR nell’ambito del programma “Dipartimenti di eccellenza 2023-2027”, nasce al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica (FiLeLi) dell’Università di Pisa “CECIL”, il Centro d’Eccellenza per il Contrasto all’Impoverimento Linguistico. Il Centro è pensato come futuro punto di riferimento nazionale e internazionale nell’ambito degli studi sul contrasto all’impoverimento linguistico, con un respiro che ambisce ad andare ben oltre l’orizzonte temporale del quinquennio. Con le sue iniziative, CECIL sarà una fucina per lo sviluppo di attività nell’ambito della ricerca, della didattica e della terza missione, con una significativa ricaduta sul territorio: oltre a un Master di II livello, una Summer School, innovativi laboratori di scrittura e analisi del testo, è infatti prevista la creazione di un laboratorio per la formazione insegnanti e di un laboratorio università-impresa per il monitoraggio delle criticità linguistiche nel mondo del lavoro e la formazione continua dei lavoratori. Il finanziamento MUR permetterà anche il reclutamento di docenti e giovani ricercatori, oltre a due unità di personale tecnico-amministrativo, che supporteranno le diverse attività del Centro.

CECIL logo

Il progetto è stato presentato nell’Aula magna di Palazzo Matteucci da Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario, Federico Cantini, delegato per la promozione della ricerca, Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento, Giovanna Marotta, vicedirettrice del dipartimento, Alessandro Lenci, membro del Nucleo di Valutazione e docente del dipartimento, Andrea Taddei, delegato alla didattica FiLeLi, Patrizia Alma Pacini, presidente della Commissione Cultura e Formazione di Confindustria Toscana, Annalisa Nacinovich, vicepresidente dell’ADI Scuola. “Si tratta di un progetto sicuramente ambizioso – ha spiegato Roberta Ferrari – nato dalla convinzione che il contrasto all’impoverimento linguistico sia una emergenza del nostro tempo. I giovani sono sempre meno attrezzati per comprendere e produrre testi che sono necessari ad affrontare le loro sfide come studenti, lavoratori e cittadini. L’impoverimento linguistico genera impoverimento culturale e professionale, perché la corretta comprensione e produzione del linguaggio è la precondizione di ogni disciplina, anche di quelle tecnologiche. Grazie alle avanzate competenze scientifiche dei docenti di FiLeLi in ambito linguistico e filologico-letterario, CECIL potrà sviluppare specifiche strategie per dare risposte concrete in diversi ambiti e combattere il declino linguistico a più livelli: non soltanto tra gli studenti universitari, ma anche nella scuola secondaria e nel mondo del lavoro”.

“Nel progetto – ha sottolineato Giovanna Marotta – una componente fondamentale riguarda la ricerca volta ad evidenziare gli aspetti più critici dell’impoverimento linguistico, sul piano sia orale che scritto, monitorando la capacità di produrre e comprendere testi, e in parallelo sviluppando strumenti, anche digitali, per migliorare le competenze linguistiche degli studenti universitari, in un’ottica integrata a livello nazionale e internazionale”.

 
Nella foto, da sinistra: Patrizia Alma Pacini, Alessandro Lenci, Roberta Ferrari, Giuseppe Iannaccone, Federico Cantini, Giovanna Marotta, Andrea Taddei, Annalisa Nacinovich.


“Al tempo stesso – ha aggiunto Alessandro Lenci – CECIL guarda anche al di fuori del mondo universitario. In sinergia con Confindustria Toscana, il progetto intende rivolgere le sue attività di monitoraggio e di contrasto all’impoverimento linguistico ai contesti lavorativi. L’innovazione è una sfida fondamentale per l’impresa e, per vincerla, occorre poter contare su persone in grado di aggiornare continuamente le proprie competenze, il che è possibile solo attraverso una piena padronanza degli strumenti espressivi offerti dalla lingua materna e dalle lingue straniere. L’impoverimento linguistico è una sfida globale che necessita di nuove alleanze tra università e impresa”. “Carenza lessicale e difficoltà nella comunicazione sono preoccupazioni vissute e notate anche da chi come noi vive nel mondo dell’impresa – ha commentato Patrizia Alma Pacini – Emerge purtroppo un reale e crescente impoverimento lessicale espresso non solo nell’impiego di un numero limitato di vocaboli della lingua italiana, ma anche nella inabilità ad assegnare più significati a una parola. Per aziende e imprese la comunicazione è fondamentale non solo al proprio interno, ma anche verso l’esterno. Rileviamo insomma diversi segnali d’allarme forte che hanno motivato Confindustria a partecipare a questo progetto e a svilupparne altri: l’interazione del mondo del lavoro con il mondo della scuola deve essere sempre più efficace”.

“Cruciale sarà anche il rapporto con il mondo della scuola – ha spiegato Andrea Taddei – CECIL prevede, infatti, la creazione di un laboratorio permanente di formazione in servizio degli insegnanti, per ciascuna delle discipline attive nel Dipartimento FiLeLi. È necessario superare la tendenza ad attribuire la responsabilità dei problemi di comprensione e produzione di testi scritti al ciclo d’istruzione precedente rispetto a quello in cui, di volta in volta, opera l’insegnante che li osserva e li giudica. Il problema esiste a tutti i livelli: si tratta ora di risolverlo creando un sistema concreto di collaborazione effettiva tra università e scuola e immaginando corsi destinati agli insegnanti che abbiano una ricaduta diretta sulla didattica scolastica, con benefici sia per coloro che entreranno subito nel mondo del lavoro, sia per gli studenti che si iscriveranno all’Università, molti dei quali saranno insegnanti delle future generazioni di cittadini”. “Combattere l'impoverimento linguistico significa dare a ciascuno l'opportunità di esprimere la propria cittadinanza: un obiettivo per il quale centrale è la collaborazione fra scuola e università che il progetto promuove – ha concluso Annalisa Nacinovich – L'innovazione didattica prevista dalla sperimentazione di CECIL sarà accompagnata da un percorso di formazione per i docenti della scuola secondaria superiore e riguarderà tutti i principali ambiti dell’educazione linguistica, dal raggiungimento delle competenze di letto-scrittura nella lingua madre dalla scuola superiore alla laurea all'insegnamento dell'italiano come lingua2. La collaborazione fra diversi ambiti disciplinari e fra docenti di differenti tipologie di Istituti Superiori permetterà la definizione di un ampio ed efficace quadro di intervento".

 

 

 

AUGURI PER PESAH

L'avvicinarsi della festività di Pesah, la Pasqua ebraica, che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù e l’inizio dell’esodo verso la Terra Promessa, è l'occasione per porgere i più sentiti auguri alla comunità ebraica del nostro ateneo. Che il profondo significato religioso e simbolico di questo periodo sia per tutti voi occasione di riflessione e di gioia.
Chag Pesah kasher we-sameah! Felice festa di Pasqua!

AUGURI PER PASQUA

Di fronte all’avvicinarsi della solennità più importante del cristianesimo, vogliamo augurare alla comunità cristiana del nostro ateneo una Pasqua serena e felice. Per i credenti la resurrezione di Gesù costituisce la sconfitta della morte e la restaurazione di una vita che non tramonta. Che per tutti possa rappresentare un momento di fiducia nella vittoria dei valori umani fondamentali sulle tenebre che li minacciano e spesso sembrano offuscarli.Buona Pasqua di resurrezione!

Happy

Inaugurato a Pisa il punto ristorazione presso il Polo Didattico Le Piagge, un nuovo servizio a sostegno dei circa 13.000 studenti che frequentano quotidianamente il centro di formazione, grazie a un accordo con l'Università di Pisa che ha concesso in comodato gratuito per cinque anni all'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana i due locali bar Polo Piagge ed Economia e Management, la cui gestione è stata affidata dal DSU Toscana alla ditta Cimas srl di Roma.

Nel complesso didattico è al momento attivo il bar-caffetteria situato presso il Polo Didattico Le Piagge dove gli studenti possono fare colazione e veloci pause snack con prodotti da caffetteria e un servizio mensa con 80 posti interni e 40 esterni con l'offerta di un menù tradizionale composto da primi, secondi, contorni caldi, piatti freddi, prodotti da pizzeria, insalatone con scelte vegetariane/vegane, linea gluten-free. Possibile anche asportare i pasti in vaschetta e altri prodotti per consumare altrove. Il servizio mensa è accessibile dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 14:30, il bar-caffetteria dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 18:00 (il sabato e i giorni prefestivi dalle 8:00 alle 13:00); i pasti da asporto possono essere ritirati dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 17:00, anche tramite prenotazione on-line.

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I locali sono destinati alla somministrazione di pasti agli studenti universitari in possesso della Carta dello Studente della Toscana e altri soggetti autorizzati, come il personale docente e tecnico-amministrativo dell'Università che può fruire del servizio ristorazione alle tariffe previste dal DSU.

La qualità del servizio erogato è regolarmente verificata dal DSU e anche tramite apposito comitato composto da rappresentati del DSU Toscana e dell'Università di Pisa. Le spese dei lavori di adeguamento dei locali sono stati sostenuti in parte dall'Università di Pisa e in parte dalla ditta affidataria CIMAS srl per rendere gli spazi funzionali e idonei allo svolgimento di attività di ristorazione collettiva. L'apertura dell'altro bar/ristoro presso Economia e management è prevista presumibilmente con l'inizio del nuovo anno accademico.

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La presidenza dell’Azienda DSU Toscana è convinta che la presenza di questi spazi all'interno dell'area didattica de Le Piagge permetta di soddisfare le esigenze dei tanti studenti e personale universitario che richiedevano di fruire di una mensa nella pausa pranzo e di un coffee-break ben curato, aumentando dunque i servizi erogati a sostegno dei tanti frequentatori del complesso e in generale per tutta la comunità accademica pisana.

Per il presidente della Regione Eugenio Giani, che ringrazia il Dsu, l’avvio del nuovo punto ristoro inaugurato oggi è un ulteriore passo per il miglioramento dei servizi per gli studenti. Il presidente ricorda che solo pochi giorni fa è stata presentata alla cittadinanza la nuova residenza universitaria San Cataldo, che rappresenta un’ulteriore conferma di come l’insieme delle politiche per garantire il diritto allo studio sia pilastro dell’azione della giunta regionale, su cui la giunta intende continuare a impegnarsi, a partire da Pisa che è centro universitario importantissimo della Toscana.

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Anche l’assessora regionale a Università e Ricerca Alessandra Nardini sottolinea che, dopo l'apertura della nuova residenza San Cataldo, oggi da Pisa arriva un altro segnale dell’impegno di Regione e Azienda DSU della Toscana per il diritto allo studio universitario. Secondo l’assessora, questo servizio ristorazione completa ulteriormente i servizi che il Polo Didattico "Le Piagge" offre alle studentesse, agli studenti, a docenti e personale tecnico-amministrativo dell'Università. L’assessora conclude il suo ragionamento osservando che Pisa è città di saperi e conoscenza, attrae tantissime ragazze e ragazzi anche da altri territori toscani e da altre regioni, e l’impegno dell’amministrazione regionale è quello che garantire servizi sempre migliori. (Fonte Ufficio stampa DSU).

Mercoledì 5 aprile, alle ore 11.00, nell’Aula Magna di Palazzo Matteucci (in Piazza Torricelli 2), il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa presenterà il progetto CECIL – Centro d’Eccellenza per il Contrasto all’Impoverimento Linguistico, finanziato dal MUR nell’ambito del programma “Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027”.

Intervengono Federico Cantini, delegato del rettore per la promozione della ricerca, Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento, Alessandro Lenci, membro del Nucleo di Valutazione, Andrea Taddei, delegato alla didattica FiLeLi, Patrizia Alma Pacini, presidente della Commissione Cultura e Formazione di Confindustria Toscana, Annalisa Nacinovich, vicepresidente dell’ADI Scuola. Modera Giovanna Marotta, vicedirettrice del dipartimento FiLeLi.

 

Pisa – Il 5 aprile alle 19 alla mensa universitaria di Via Martiri si svolge un incontro sul significato del Ramadan organizzato dal Centro interdisciplinare Scienze per la pace dell'Università di Pisa e dal Diritto allo Studio Universitario. Tutti gli interessati potranno ritrovarsi in uno spazio dedicato al secondo piano e condividere le pietanze normalmente previste dal menù serale che segna la rottura del digiuno (iftar) con la simbolica aggiunta di datteri, parlando di Islam in una prospettiva transculturale e di dialogo interreligioso. Nel corso della serata si parlerà del Ramadan, nono mese del calendario islamico, probabilmente tra le espressioni più note dell’Islam, ma di cui non sempre si conosce il significato e dell’importanza del digiuno (sawm) dall’alba al tramonto, una pratica che è considerata una dei cinque pilastri dell’Islam.

Intervengono all’iniziativa le professoresse dell’Università di Pisa Enza Pellecchia, prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria, e Renata Pepicelli, delegata per Gender Studies and Equal Opportunities insieme a Maria Letizia Tonelli del Diritto allo Studio Universitario in Toscana.

“L’Ateneo pisano – sottolineano Pellecchia e Pepicelli - accoglie al suo interno comunità di studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo di diverse nazionalità e fedi. Il riconoscimento e il rispetto di tale pluralismo appaiono misure oggi sempre più importanti per costruire una comunità armoniosa, inclusiva e solidale, in cui ogni componente possa sentirsi a proprio agio. Con questa iniziativa, l’ateneo vuole quindi dare un segnale di attenzione alle differenze e alla parità in un quadro di inclusività, rispetto, convivenza armoniosa contro forme di intolleranza e violenza”.

Concluso l’intervento di consolidamento e adeguamento della copertura e di restauro delle facciate di Palazzo Vitelli, centro nevralgico e sede amministrativa dell’Università di Pisa, che da gennaio è tornato al suo antico splendore.

I lavori, diretti dall’Architetto Carla Caldani, si sono svolti sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa, nel pieno rispetto del bene architettonico, privilegiando il recupero e riutilizzo degli elementi originali e, laddove non possibile, con la sostituzione e integrazione con materiali di nuova fattura, compatibili comunque con il manufatto storico.

La storia del Palazzo - Insieme al Palazzo Alla Giornata – sede del rettorato – Palazzo Vitelli domina il lungarno Pacinotti, sulle rive di Tramontana dell’Arno. Come molti dei palazzi affacciati sul fiume, è il risultato dell’accorpamento e del parziale abbattimento di una serie di case-torri medievali, i cui resti sono ancora parzialmente visibili nel cortile interno.

Eretto tra il XVI e XVII secolo per volere di Vitellozzo Vitelli, l’edificio fu proprietà della Casa Reale e, prima ancora, dei Granduchi di Toscana; in questo periodo, essendo l’edificio posto nelle immediate vicinanze del palazzo reale, fu destinato ad accogliere gli illustri ospiti del Granduca, come la principessa Maria di Francia, figlia del re Luigi Filippo, ospitata qui appunto da Leopoldo II.

Il restauro – Realizzato grazie al contributo della Fondazione Pisa, l’intervento di ristrutturazione ha permesso il completo rinnovamento sia degli elementi esteriori, quali facciate, elementi lapidei e copertura, sia di quelli funzionali, come infissi, serramenti e linee vita che, a distanza di cinquant’anni dal precedente restauro, realizzato nel 1973, presentavano evidenti segni di invecchiamento e deterioramento.

 

Facciata prima del restauro

Come si presentava Palazzo Vitelli prima degli interventi di restauro

 

Nel dettaglio, i lavori del tetto hanno comportato la rimozione della copertura e la posa di pannelli in grado di garantire la calpestabilità, condizione primaria per l’installazione delle linee vita (mediante sistema a basso impatto visivo) e una maggior coibentazione, senza sovraccarico sulle strutture esistenti. Al centro della falda che affaccia su Lungarno sono stati sostituiti e motorizzati tre grandi lucernari che illuminano l’ampio atrio e il vano scala sottostante; l’adeguamento del tetto è stato completato con la revisione degli sbalzi di gronda dei vari corpi di fabbrica (taluni in cemento armato, altri in struttura lignea e laterizio).

Le facciate hanno costituito il secondo step di intervento, con la completa rimozione dell’intonaco della facciata principale (a base cementizia) con successivo lavaggio mediante idrogetto; verifica statica della muratura e ricucitura con trattamento di lesioni e sconnessioni tra i conci costituenti la struttura verticale. È stato poi steso un nuovo arriccio ed intonaco a base di calce, con finitura finale mediante coloritura a base di grassello di calce.
Un importante intervento ha riguardato le cornici modanate delle finestre e dei portali d’ingresso, nonché i cornicioni e le balze costituenti le partizioni dei piani orizzontali della facciata, che sono state ricostruite mediante riprese cementizie e rifacimento con malte miscelate con calce e polvere di pietra serena. L’intervento è stato effettuato dalla Restauro Italia di Camaiore (LU).

 

Facciata dopo il restauro

Palazzo Vitelli dopo il resaturo delle facciate, della copertura e degli infissi

 

Altro rilevante capitolo di intervento è stato quello sugli infissi, in parte restaurati, in parte sostituiti e dotati di vetri-camera basso emissivi per garantire l’isolamento termico (4/16/4) e la rispondenza alla normativa sul contenimento energetico. Sostituiti integralmente, con nuovi telai in alluminio con taglio termico, gli infissi dei locali al II e III piano - prospetto posteriore - e quelli del II piano del prospetto laterale, che si affacciano sul vicolo lato Rettorato. Restaurati, infinte, i tre grandi portoni d’ingresso al piano terra, opera eseguita con tecniche prettamente artigianali nelle forme e materiali identici agli originali.

“Il restauro di Palazzo Vitelli è stato reso possibile dal rilevante finanziamento della Fondazione Pisa, a cui va tutta la nostra gratitudine - ha commentato il geometra Filippo Scalsini dell’Università di Pisa, Responsabile del Procedimento – Ci tengo, però, anche a mettere in evidenza come la sua realizzazione sia il frutto di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto molti componenti della nostra comunità universitaria. Il restauro, infatti, ha visto impegnati, oltre al sottoscritto e all’architetto Carla Caldani, il geometra Stefano Patrizi, l’ingegner Elena Menchetti - che si è occupata dell’isolamento termico -, il perito industriale Mauro Fiori, che ha seguito gli interventi sugli impianti elettrici, e l’ingegner Andrea Paolicchi, incaricato del coordinamento per la sicurezza. Senza contare il personale dell’amministrazione centrale dell’Università di Pisa che ha pazientemente collaborato durante tutte le fasi di esecuzione dei lavori. A loro, e alla ditta esecutrice, la Casanova Next Srl di Viareggio, va il nostro più sentito riconoscimento”.

Per una settimana Pisa ha ospitato un gruppo di giovani ricercatori provenienti da prestigiosi istituti di ricerca europei con i loro docenti, che hanno tenuto una serie di workshop tematici su alcune delle aree chiave di industria 4.0: Internet of Things, Realtà Aumentata e modelli di trattamento ed estrapolazione dei dati. L’iniziativa è parte del progetto europeo DIGIMAN 4.0 (Digital Manufacturing Technologies for Zero-defect Industry 4.0 Production), a cui partecipano Università di Pisa, Politecnico di Milano, Karlsruhe Institute of Technology (Svezia), Technical University of Denmark (Danimarca) e Universidad de Zaragoza (Spagna).

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“I recenti progressi nelle tecnologie digitali, la cosiddetta Industria 4.0, hanno creato possibilità senza precedenti per le imprese - commenta Gualtiero Fantoni, docente al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa - Il progetto DIGIMAN4.0 punta a formare 15 ricercatori all’inizio della carriera su soluzioni tecnologiche innovative in diversi settori, volte alla produzione di alta qualità, alta produttività e alta precisione. Questa settimana è stata occasione di scambio di conoscenze, per poter formare una generazione di ricercatori europei con competenze elevate e omogenee nelle tecnologie abitanti per Industria 4.0. Il lavoro si è concentrato anche sulle intersezioni tra le diverse tecnologie, dando vita così potenzialmente a idee ancora più innovative.

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Gli studenti hanno anche avuto occasione di visitare due imprese a Pisa, Zerynth, che lavora nell’ambito dell’Industrial Internet of Things per supportare le imprese verso una transizione digitale in modo veloce, flessibile e sicuro, e Vitesco Technologies, per l’elettrificazione dei veicoli e la mobilità sostenibile. “É stato magnifico vedere così tanti partecipanti e tanto entusiasmo sulla ultime tecnologie per la produzione industriale - commenta Marko Vuković (UNIPI) - l’approccio pratico e non frontale dei workshop ha reso più facile lo scambio di idee e l’assimilazione dei concetti fondamentali”

“Questa settimana a Pisa, a più di un anno dalla conclusione dei miei studi all'UNIPI, è stata un'esperienza piacevole - aggiunge Edoardo Bianchi, Universidad de Zaragoza - non solo perché mi ha permesso di rivedere luoghi e volti familiari, ma soprattutto perché mi ha dato la possibilità di partecipare a momenti molto interessanti e visitare aziende di alto profilo. In particolare, grazie ai tre seminari organizzati dai miei colleghi, ho approfondito la conoscenza di temi fondamentali dell'Industria 4.0 come IIoT, Ontologie e Rappresentazioni della Conoscenza e Realtà Aumentata. Infine, le visite alle due aziende, Vitesco technologies e Zerynth, sono state un valore aggiunto sia per le tecnologie e il know-how che hanno gentilmente condiviso con noi sia per l'opportunità di networking offerta”

"È stata una settimana fantastica in cui abbiamo avuto l'opportunità di toccare con mano le tecnologie dell'industria 4.0. Inoltre, ho molto apprezzato per l’opportunità di discussione e condivisione” - conclude Tingting Chen, Technical University of Denmark.

Approfondire lo strumento dei dottorati innovativi, le modalità di adesione, le tempistiche, le procedure e le opportunità. Questo l’obiettivo dell’incontro “Il Dottorato di Ricerca con le Imprese”, promosso da Confindustria Toscana, Università di Pisa e Unione Industriale Pisana, in programma mercoledì 5 aprile, dalle ore 10.00 alle 12.30 presso l’Auditorium G.A. Agnelli dell’Unione Industriale Pisana, Via Volturno, 43.

L’incontro intende avviare una discussione sul dottorato di ricerca come opportunità per la ricerca e le imprese alla luce del suo significato istituzionale e delle novità introdotte dai finanziamenti PNRR. Il Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Missione 4, Componente 2, Investimento 3.3) prevede infatti l’assegnazione di 15.000 borse - finanziate al 50% dalle imprese.

 

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Approfondire lo strumento dei dottorati innovativi, le modalità di adesione, le tempistiche, le procedure e le opportunità. Questo l’obiettivo dell’incontro “Il Dottorato di Ricerca con le Imprese”, promosso da Confindustria Toscana, Università di Pisa e Unione Industriale Pisana, in programma mercoledì 5 aprile, dalle ore 10.00 alle 12.30 presso l’Auditorium G.A. Agnelli dell’Unione Industriale Pisana, Via Volturno, 43.

L’incontro intende avviare una discussione sul dottorato di ricerca come opportunità per la ricerca e le imprese alla luce del suo significato istituzionale e delle novità introdotte dai finanziamenti PNRR. Il Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Missione 4, Componente 2, Investimento 3.3) prevede infatti l’assegnazione di 15.000 borse - finanziate al 50% dalle imprese.

 

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Creare nuove opportunità per avere un ruolo proattivo all’interno della comunità e contribuire ad innovare il sistema economico locale, anche attraverso nuove collaborazioni e connessioni a livello internazionale. Per questo obiettivo dell’Università di Pisa, si è svolto oggi un incontro con i rappresentanti dello Strascheg Center for Entrepreneurship della University of Applied Sciences di Monaco, ente coordinatore del programma e della piattaforma Start for Future a cui l’Ateneo pisano ha aderito con il suo Contamination Lab (CLab).

All’incontro, organizzato nelle sale del Palazzo alla Giornata dal delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione, Alessio Cavicchi, hanno preso parte Pavlina Vujovic e Klaus Sailer del Strascheg Center for Entrepreneurship di Monaco; il delegato per la Transizione digitale, Giuseppe Anastasi, il presidente di CNA Servizi, Stefano Pampaloni, la ricercatrice post-doc Sabrina Tomasi, gli studenti Ira Sulejmeni e Emanuele Torrisi – della startup Clearchain e ambassadors del CLab e testimonial delle sue attività e di quelle di Start For Future all’interno dell’Ateneo -, Paolo Cannata, dell’Ufficio di trasferimento tecnologico, e Arianna Biancani dell’Ufficio per la cooperazione internazionale.

“La nostra Università è coinvolta in vari network e progetti internazionali che possono aiutarci a sostenere la nascita di una nuova imprenditorialità giovanile, ma è necessario riuscire a raccordare i vari livelli così da rendere più incisiva la nostra azione - ha spiegato il professor Alessio Cavicchi – L’incontro di oggi tra il nostro CLab e i rappresentanti del Centro dell’Università di Monaco nasce anche da questa esigenza. I colleghi tedeschi, d’altronde, hanno un’esperienza ventennale sul fronte dell’educazione all’imprenditorialità e collaborare con loro può dare forza alle nostre idee e ai nostri progetti”.

Progetti che dall’Ateneo si estendono a tutto l’ecosistema locale pisano, come dimostra la presenza all’incontro anche dei rappresentanti del CNA Pisa che l’Università vorrebbe includere, insieme ad altri attori del territorio, in Start for Future in modo che possano avere parte attiva nel partenariato e, prendendo le mosse dalle esigenze delle aziende locali, poter partecipare a scambi internazionali e a visite studio in altri paesi partner.

“L’incontro di oggi in rettorato è stato un passo importante nella direzione di una maggior integrazione delle nostre attività locali con quelle che portiamo avanti a livello internazionale – ha aggiunto Cavicchi – Penso ai CrossLab dell’Ateneo che coprono tutte le aree chiave di industria 4.0 e i cui ricercatori potrebbero svolgere un importante ruolo di mentoring per gli studenti internazionali, aiutandoli a sviluppare i propri prodotti. Ma anche alle nuove iniziative di promozione di iniziative imprenditoriali e di relazioni con le imprese a cui l’Ateneo sta lavorando o al network dell’alleanza universitaria europea Circle U di cui facciamo parte dallo scorso anno”.

Proprio con l’intento di una sempre maggior integrazione locale e internazionale, la riunione nelle sale di Palazzo alla Giornata, si è poi allargata ai referenti del trasferimento tecnologico della Scuola Superiore Sant’Anna e della Normale di Pisa, per favorire e rafforzare le sinergie tra le diverse istituzioni pisane e garantire sostenibilità nel tempo alle tante iniziative in campo.

Le attività promosse dal Contamination Lab (PhD+ e il CYB+), sono difatti aperte anche agli studenti dei tre Atenei che possono quindi cogliere le opportunità di scambio internazionale offerte dal progetto Start For Future. Inoltre, sia Start For Future che il progetto EELISA UNFOLDS, che coinvolge il Sant’Anna e la Normale, sono stati finanziati dall’EIT (European Institute of Innovation and Technology) e hanno dato vita ad una serie di incontri che, negli ultimi due anni, ha creato diverse occasioni di incontro e collaborazione tra i tre Atenei cittadini.

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