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Sono arrivati a Pisa i due studenti eritrei di UNICORE, il progetto University Corridors for Refugees che darà loro, già rifugiati in Etiopia, l'opportunità di proseguire il loro percorso accademico in Italia attraverso delle borse di studio. Tesfalem e Mehari sono stati accolti all’Università di Pisa con una piccolo cerimonia di benvenuto che si è tenuta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza introdotta dal rettore Paolo Mancarella e dal prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali Francesco Marcelloni. Presenti anche alcuni professori che seguiranno i ragazzi nel loro percorso di studi, i rappresentanti dei partner territoriali del progetto (Caritas Diocesana Pisana, Chiesa Valdese e Cuamm), la vicedirettrice del CISP e lo staff dell’Ufficio internazionale dell’Ateneo.

"Nel tempo che passerete qui da noi scoprirete un luogo in cui uno studente ha l'opportunità di studiare e vivere in un contesto davvero straordinario: dall'ambiente universale che ogni giorno si respira nelle aule e nei laboratori, a una Pisa animata da un inatteso spirito cosmopolita, che nasce dall'essere un luogo in cui si ritrova una delle maggiori concentrazioni di sapere e di qualità scientifica in Italia - ha detto il rettore Paolo Mancarella - Sono sicuro che saprete far buon uso di tutto ciò e che sfrutterete al massimo le opportunità che questa nostra istituzione, antica di quasi 700 anni, vi saprà offrire”.

All’Università di Pisa Tesfalem frequenterà laurea magistrale in Computer Science and Networking, mentre Mehari quella in Exploration and applied Geophysics. “Voglio esprimere ancora una volta la mia gratitudine a tutti coloro che ci hanno accolto qui a Pisa con grande calore – ha dichiarato Mehari nel suo intervento - È un po' come aver ritrovato una famiglia: tutti si prendono cura di noi, ci sorridono e fanno in modo che non ci manchi niente. Siamo davvero molto motivati e pronti ad affrontare le sfide che ci pone questa nuova vita per raggiungere i nostri obiettivi di studio”. “Sono molto grato per quello che l'Università di Pisa sta facendo per me – ha aggiunto Tesfalem - Questa borsa di studio ci ha aperto una porta verso un futuro brillante e spero che nei prossimi anni dia la stessa opportunità ai molti studenti che si trovano nei campi rifugiati e che, nonostante un grande potenziale, non hanno i mezzi per proseguire gli studi”.

Il progetto UNICORE coinvolge in tutto 10 atenei italiani e vede la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, di Caritas Italiana e Diaconia Valdese. Per l'Università di Pisa la partecipazione al Progetto Corridoi Universitari si inserisce nel quadro delle molteplici azioni adottate per sostenere l'ammissione dei rifugiati all'istruzione e alla ricerca universitaria, promuovendo l'integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica. "I rifugiati non sono numeri e non sono un peso. Con questo progetto e insieme a un gruppo di enti e di persone di valore, abbiamo dimostrato che creare canali sicuri di ingresso in Italia è possibile e che l'università sa fare la sua parte", ha commentato il professor Marcello Di Filippo, referente del progetto.

Sono arrivati a Pisa i due studenti eritrei di UNICORE, il progetto University Corridors for Refugees che darà loro, già rifugiati in Etiopia, l'opportunità di proseguire il loro percorso accademico in Italia attraverso delle borse di studio. TesfalemMehari sono stati accolti all’Università di Pisa con una piccolo cerimonia di benvenuto che si è tenuta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza introdotta dal rettore Paolo Mancarella e dal prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali Francesco Marcelloni. Presenti anche alcuni professori che seguiranno i ragazzi nel loro percorso di studi, i rappresentanti dei partner territoriali del progetto (Caritas Diocesana Pisana, Chiesa Valdese e Cuamm), la vicedirettrice del CISP e lo staff dell’Ufficio internazionale dell’Ateneo.

2020-10-02 - Accoglienza studenti Eritrei Rifugiati15.jpeg

"Nel tempo che passerete qui da noi scoprirete un luogo in cui uno studente ha l'opportunità di studiare e vivere in un contesto davvero straordinario: dall'ambiente universale che ogni giorno si respira nelle aule e nei laboratori, a una Pisa animata da un inatteso spirito cosmopolita, che nasce dall'essere un luogo in cui si ritrova una delle maggiori concentrazioni di sapere e di qualità scientifica in Italia - ha detto il rettore Paolo Mancarella - Sono sicuro che saprete far buon uso di tutto ciò e che sfrutterete al massimo le opportunità che questa nostra istituzione, antica di quasi 700 anni, vi saprà offrire".

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All’Università di Pisa Tesfalem frequenterà laurea magistrale in Computer Science and Networking, mentre Mehari quella in Exploration and applied Geophysics. “Voglio esprimere ancora una volta la mia gratitudine a tutti coloro che ci hanno accolto qui a Pisa con grande calore – ha dichiarato Mehari nel suo intervento - È un po' come aver ritrovato una famiglia: tutti si prendono cura di noi, ci sorridono e fanno in modo che non ci manchi niente. Siamo davvero molto motivati e pronti ad affrontare le sfide che ci pone questa nuova vita per raggiungere i nostri obiettivi di studio”. “Sono molto grato per quello che l'Università di Pisa sta facendo per me – ha aggiunto Tesfalem - Questa borsa di studio ci ha aperto una porta verso un futuro brillante e spero che nei prossimi anni dia la stessa opportunità ai molti studenti che si trovano nei campi rifugiati e che, nonostante un grande potenziale, non hanno i mezzi per proseguire gli studi”. 

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Da sinistra: Mehari e Tesfalem.

Il progetto UNICORE coinvolge in tutto 10 atenei italiani e vede la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, di Caritas Italiana e Diaconia Valdese. Per l'Università di Pisa la partecipazione al Progetto Corridoi Universitari si inserisce nel quadro delle molteplici azioni adottate per sostenere l'ammissione dei rifugiati all'istruzione e alla ricerca universitaria, promuovendo l'integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica. "I rifugiati non sono numeri e non sono un peso. Con questo progetto e insieme a un gruppo di enti e di persone di valore, abbiamo dimostrato che creare canali sicuri di ingresso in Italia è possibile e che l'università sa fare la sua parte", ha commentato il professor Marcello Di Filippo, referente del progetto.

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Fabrizio Franceschini, Direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa e Coordinatore del progetto di Ricerca L’ebreo errante: temi, idee e persone in movimento nello spazio e nel tempo, e Giovanna Tomassucci, membro del CISE e docente di Letteratura polacca, lo scorso settembre, nella cornice del festival Pordenonelegge, hanno incontrato Olga Tokarczuk, che ha ricevuto nel 2019 il Premio Nobel per la letteratura (2018).

 

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Fabrizio Franceschini e Olga Tokarczuk


Come sottolinea Tomassucci (a destra nella foto con la Premio Nobel), la Tokarczuk ha conquistato schiere di lettori di molti paesi con i suoi racconti e romanzi che riflettono sul rapporto con il tempo e la morte, con il mito, la storia e il mondo delle creature viventi, da noi sottomesso e ignorato. Pur esprimendo dissenso e indignazione, essi ci narrano quel “potenziale degli sconfitti” cui la scrittrice è estremamente sensibile, anche grazie alla sua formazione di psicologa: figure costrette ai margini, spesso donne, capaci di fermarsi a osservare il mondo da una prospettiva rovesciata ed empatica e di salvarlo dall’alienazione.

premio nobel

“Nel lungo e caloroso incontro di domenica 20 mattina abbiamo parlato- aggiunge Franceschini - dei temi cari alla narratrice, legati a un nuovo paradigma che non vede più l’uomo maschio, forte dei suoi dogmatici credi, al centro dell’Universo e in una posizione di dominio sulle donne, sugli animali e sulle cose, ma configura un’umanità di donne e di uomini ricca di diverse lingue, religioni e culture e intenta a costruire un nuovo rapporto con gli animali e col pianeta. Questa non è una prospettiva “buonista” o falsamente irenistica, ma un programma di iniziativa e di lotta che anche con la sua opera Tokarczuk vuole creativamente alimentare”.

L’ultimo, originalissimo e fortunato romanzo di Tokarczuk, Ksiegi Jakubowe (2014), è frutto di un appassionato lavoro di dieci anni e presenta un complesso affresco sul mondo che ruota intorno alla controversa figura del “Messia” sabbatista Jakob Frank. Il testo, già tradotto in inglese e francese (The books of Jakob, Les livres de Jakób), apparirà in italiano nella prima metà del 2021.

“Dio si deve esser detto – dice una frase del libro – Non posso avere un uomo a un tempo libero e totalmente sottomesso. Non posso avere un uomo totalmente libero da ogni peccato che possa essere un uomo. Preferisco quindi un’umanità peccatrice a un mondo senza uomini.”

Nel corso dell’incontro si è discusso della possibilità di costruire a Pisa, nel 2021, un importante momento di riflessione letteraria, linguistica e ideale attorno a questo grande libro. Olga ha accolto con grande slancio e convinzione l’idea, dando a Tomassucci e Franceschini un cordiale arrivederci a Pisa.

Il progetto di film "M A N A S - sui sentieri della mente" di Livia Giunti e Francesco Andreotti, laureati e docenti dell'Università di Pisa, ha ricevuto una menzione speciale alla 35ma edizione del prestigioso Premio Solinas Documentario per il Cinema 2020 dedicato alla scrittura di film documentari. Il film, che sta producendo la società SANTIFANTI di Pisa, si propone di raccontare in maniera creativa le missioni in India e le attività di ricerca del professor Bruno Neri, docente del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, che hanno come oggetto l'analisi degli effetti degli stati non ordinari di coscienza indotti mediante pratiche meditative sull'attività cerebrale. La ricerca multidisciplinare, che vede coinvolti ricercatori dell'Ateneo pisano e studiosi delle più antiche e prestigiose università monastiche tibetane, è coordinata dal professor Angelo Gemignani del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica.

I due registi, oltre a essere laureati dell'Ateneo, svolgono attività di docenza all'Università di Pisa: Livia Giunti insegna "Italian Cinema" al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere e "Cultura digitale" al Campus Lucca; Francesco Andreotti è docente del laboratorio di tecniche di ripresa video al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere.

Queste le motivazioni della giuria del Premio Solinas Documentario per il Cinema 2020 che ha assegnato la menzione speciale al film: "Per aver sviluppato un progetto estremamente originale in maniera complessa e articolata, dimostrando, anche durante la sessione di pitch, una consapevolezza stilistica che si promette di governare e integrare stilemi registici e sguardi eterogenei: dall'osservativo alla visione soggettiva, all'onirico. Il progetto riflette inoltre su un tema di grande rilevanza nel dibattito attuale che coinvolge i rapporti fra scienza e spiritualità, Oriente e Occidente, cultura scientifica e filosofia buddista, seguendo le nuove traiettorie di ricerca medica sperimentale intorno alle neuroscienze e alle frontiere inesplorate fra mente e cervello".

La produzione si avvale della collaborazione di Costanza Julia Bani come producer internazionale, (PhD Università di Pisa e assistant professor per la cattedra di Film and Media Production alla Stockholms Dramatiska Högskola/Stockholm University of the Arts) e del contributo di Federico Gherardini, ideatore e primo finanziatore del progetto.

Il progetto di film “M A N A S - sui sentieri della mente” di Livia Giunti e Francesco Andreotti, laureati e docenti dell’Università di Pisa, ha ricevuto una menzione speciale alla 35ma edizione del prestigioso Premio Solinas Documentario per il Cinema 2020 dedicato alla scrittura di film documentari. Il film, che sta producendo la società SANTIFANTI di Pisa, si propone di raccontare in maniera creativa le missioni in India e le attività di ricerca del professor Bruno Neri, docente del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, che hanno come oggetto l’analisi degli effetti degli stati non ordinari di coscienza indotti mediante pratiche meditative sull’attività cerebrale. 

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Il regista Francesco Andreotti e il professor Bruno Neri (secondo e terzo da sinistra).

La ricerca multidisciplinare, che vede coinvolti ricercatori dell’Ateneo pisano e studiosi delle più antiche e prestigiose università monastiche tibetane, è coordinata dal professor Angelo Gemignani del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica. 

I due registi, oltre a essere laureati dell’Università di Pisa, svolgono attività di docenza in alcuni corsi di laurea dell'Ateneo: Livia Giunti insegna “Italian Cinema” al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere e “Cultura digitale” al Campus Lucca; Francesco Andreotti è docente del laboratorio di tecniche di ripresa video al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere. 

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Il regista Francesco Andreotti durante le riprese.

Queste le motivazioni della giuria del Premio Solinas Documentario per il Cinema 2020 che ha assegnato la menzione speciale al film: “Per aver sviluppato un progetto estremamente originale in maniera complessa e articolata, dimostrando, anche durante la sessione di pitch, una consapevolezza stilistica che si promette di governare e integrare stilemi registici e sguardi eterogenei: dall’osservativo alla visione soggettiva, all’onirico. Il progetto riflette inoltre su un tema di grande rilevanza nel dibattito attuale che coinvolge i rapporti fra scienza e spiritualità, Oriente e Occidente, cultura scientifica e filosofia buddista, seguendo le nuove traiettorie di ricerca medica sperimentale intorno alle neuroscienze e alle frontiere inesplorate fra mente e cervello”.

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La regista Livia Giunti con l'attestato del Premio.

La produzione si avvale della collaborazione di Costanza Julia Bani come producer internazionale, (PhD Università di Pisa e assistant professor per la cattedra di Film and Media Production alla Stockholms Dramatiska Högskola/Stockholm University of the Arts) e del contributo di Federico Gherardini, ideatore e primo finanziatore del progetto. 

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L'Università di Pisa riceverà, grazie al Bando Ricerca Salute 2018 della Regione Toscana, oltre 4 milioni che andranno a finanziare 17 progetti di ricerca in ambito medico, di cui nove in cui l'Ateneo pisano è capofila. Il bando è nato con l'obiettivo di rafforzare la ricerca e l'innovazione nel Servizio sanitario regionale promuovendo progetti di ricerca finalizzati al miglioramento della qualità dell'assistenza e dello stato di salute dei cittadini, nonché per favorire lo sviluppo del territorio. La presentazione dei progetti è stata fatta in collaborazione con Aziende sanitarie ed Enti del Servizio sanitario regionale, tra cui AOUP, AOU Meyer, AOU Senese, AOU Careggi, AUSL Toscana, CNR, Fondazione Stella Maris, Fondazione Toscana G. Monasterio, Fondazione Don Carlo Gnocchi, ISPRO. Ben 17 progetti su un totale di 52 proposte, per un importo complessivo di 4.284.643 euro sono stati finanziati all'Università di Pisa.

Tre sono le aree tematiche in cui sono inquadrate le linee di ricerca dei progetti: la prima è quella finalizzata a investigare nuovi approcci di cura, diagnosi, riabilitazione e prevenzione di malattie croniche, metaboliche, cardio e cerebrovascolari, infettive e malattie rare secondo modelli di medicina di precisione - anche attraverso l'utilizzo di Big Data e Big Data Analytics -; la seconda è la ricerca finalizzata all'individuazione di nuovi modelli organizzativi o gestionali, anche in riferimento allo sviluppo di modelli di condivisione di tecnologie e piattaforme per la ricerca e sperimentazione clinica, per il miglioramento dell'assistenza, diagnosi, cura, riabilitazione nel Servizio sanitario regionale; la terza è la ricerca in ambito oncologico.

"Con questa iniziativa la Regione Toscana ha voluto dare un importante impulso alla ricerca e all'innovazione in sanità - commenta la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell'Università di Pisa - I nostri ricercatori, lavorando in sinergia con le aziende sanitarie ed altri enti del territorio, porteranno avanti progetti che pur riguardando aree tematiche anche molto diverse tra loro, toccano da vicino e possono promuovere la salute dei cittadini. È fondamentale che formazione, ricerca, innovazione e sperimentazione clinica si incontrino in iniziative come questa per fare la differenza nello sviluppo della ricerca in sanità".

 

Questi i progetti finanziati in cui l'Ateneo è capofila:

ADAPTA – Prof. Alessandro Franchi, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 152.000 euro.

CAMP: Prof. Raffaele De Caterina, Dipartimento di Patologia. Finanziamento ottenuto: 348.100 euro.

IN BILICO PROJECT – Dott.ssa Federica Marmolino e Dott.ssa Chiara Cremolini, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto 613.000 euro.

LUNGUIDE – Prof. Lorenzo Ghiadoni, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto 129.000 euro.

NAVIGATOR – Prof. Emanuele Neri, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto: 236.000 euro.

OPT HEPAC – Dott.ssa Lara Tavoschi, Dipartimento di Ricerca traslazionale. Finanziamento ottenuto: 192.000 euro.

PREMED 2 – Prof. Stefano Del Prato, Dott.ssa Angela Dardano, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto: 469.000 euro.

PROBIO – Prof. Gianluca Masi, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 603.500 euro.

THYMOGENE – Prof. Fabio Coppede, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 228.995 euro.

 

Questi i progetti finanziati in cui l'Ateneo è partner:

BRAID – Finanziamento ottenuto: 158.566 euro.

CRIO2AR – Dott. Vincenzo Ferrari, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione. Finanziamento ottenuto: 224.880 euro.

DEM Aging - Prof.ssa Simona Rapposelli, Dipartimento di Farmacia. Finanziamento ottenuto 80.000 euro.

NEWDEM – Prof. Arti Devi Ahluwalia e Dott.ssa Alessandra Falleni, Centro E. Piaggio e Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto: 200.000 euro.

PENSAMI – Prof.ssa Valentina Calderai, Dipartimento di Giurisprudenza. Finanziamento ottenuto: 80.000 euro.

TOSCANO – Prof. Alessandro Franchi, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 49.601 euro.

TRITONE – Prof. Giovanni Vozzi, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Dipartimento di Farmacia. Finanziamento ottenuto: 400.000 euro.

TUNE BEAM – Prof. Stefano Masi, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto 120.000 euro.

L’Università di Pisa riceverà, grazie al Bando Ricerca Salute 2018 della Regione Toscana, oltre 4 milioni che andranno a finanziare 17 progetti di ricerca in ambito medico, di cui nove in cui l’Ateneo pisano è capofila. Il bando è nato con l’obiettivo di rafforzare la ricerca e l'innovazione nel Servizio sanitario regionale promuovendo progetti di ricerca finalizzati al miglioramento della qualità dell'assistenza e dello stato di salute dei cittadini, nonché per favorire lo sviluppo del territorio. La presentazione dei progetti è stata fatta in collaborazione con Aziende sanitarie ed Enti del Servizio sanitario regionale, tra cui AOUP, AOU Meyer, AOU Senese, AOU Careggi, AUSL Toscana, CNR, Fondazione Stella Maris, Fondazione Toscana G. Monasterio, Fondazione Don Carlo Gnocchi, ISPRO. Ben 17 progetti su un totale di 52 proposte, per un importo complessivo di 4.284.643 euro sono stati finanziati all’Università di Pisa

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Tre sono le aree tematiche in cui sono inquadrate le linee di ricerca dei progetti: la prima è quella finalizzata a investigare nuovi approcci di cura, diagnosi, riabilitazione e prevenzione di malattie croniche, metaboliche, cardio e cerebrovascolari, infettive e malattie rare secondo modelli di medicina di precisione - anche attraverso l'utilizzo di Big Data e Big Data Analytics -; la seconda è la ricerca finalizzata all'individuazione di nuovi modelli organizzativi o gestionali, anche in riferimento allo sviluppo di modelli di condivisione di tecnologie e piattaforme per la ricerca e sperimentazione clinica, per il miglioramento dell'assistenza, diagnosi, cura, riabilitazione nel Servizio sanitario regionale; la terza è la ricerca in ambito oncologico.

"Con questa iniziativa la Regione Toscana ha voluto dare un importante impulso alla ricerca e all'innovazione in sanità - commenta la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell'Università di Pisa - I nostri ricercatori, lavorando in sinergia con le aziende sanitarie ed altri enti del territorio, porteranno avanti progetti che pur riguardando aree tematiche anche molto diverse tra loro, toccano da vicino e possono promuovere la salute dei cittadini. È fondamentale che formazione, ricerca, innovazione e sperimentazione clinica si incontrino in iniziative come questa per fare la differenza nello sviluppo della ricerca in sanità".


Questi i progetti finanziati in cui l’Ateneo è capofila:

ADAPTA – Prof. Alessandro Franchi, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 152.000 euro. 

CAMP: Prof. Raffaele De Caterina, Dipartimento di Patologia. Finanziamento ottenuto: 348.100 euro. 

IN BILICO PROJECT – Dott.ssa Federica Marmolino e Dott.ssa Chiara Cremolini, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto 613.000 euro.

LUNGUIDE – Prof. Lorenzo Ghiadoni, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto 129.000 euro.

NAVIGATOR – Prof. Emanuele Neri, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto: 236.000 euro.

OPT HEPAC – Dott.ssa Lara Tavoschi, Dipartimento di Ricerca traslazionale. Finanziamento ottenuto: 192.000 euro.

PREMED 2 – Prof. Stefano Del Prato, Dott.ssa Angela Dardano, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto: 469.000 euro.

PROBIO – Prof. Gianluca Masi, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 603.500 euro.

THYMOGENE – Prof. Fabio Coppede, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 228.995 euro.


Questi i progetti finanziati in cui l’Ateneo è partner
:

BRAID – Finanziamento ottenuto: 158.566 euro. 

CRIO2AR – Dott. Vincenzo Ferrari, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Finanziamento ottenuto: 224.880 euro.

DEM Aging - Prof.ssa Simona Rapposelli, Dipartimento di Farmacia. Finanziamento ottenuto 80.000 euro.

NEWDEM – Prof. Arti Devi Ahluwalia e Dott.ssa Alessandra Falleni, Centro E. Piaggio e Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto: 200.000 euro.

PENSAMI – Prof.ssa Valentina Calderai, Dipartimento di Giurisprudenza. Finanziamento ottenuto: 80.000 euro.

TOSCANO – Prof. Alessandro Franchi, Dipartimento di Ricerca Traslazionale. Finanziamento ottenuto: 49.601 euro.

TRITONE – Prof. Giovanni Vozzi, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Dipartimento di Farmacia. Finanziamento ottenuto: 400.000 euro.

TUNE BEAM – Prof. Stefano Masi, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Finanziamento ottenuto 120.000 euro.

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