Tiroide: la probabilità di noduli maligni invariata negli ultimi 40 anni
La notizia è di quelle che rassicura. Lo studio condotto dal professor Angelo Carpi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa in collaborazione con l'Unità di Epidemiologia e Biostatistica dell'Istituto di Fisiologia del CNR di Pisa su circa 10mila pazienti, dal 1972 ad oggi, ha dimostrato che la possibilità che un nodulo tiroideo sia maligno è rimasta invariata nel corso del tempo. Dunque, negli ultimi 40 anni, la probabilità che un nodulo alla tiroide sia maligno è rimasta invariata al 3% circa.
"Dal punto di vista scientifico – spiega il professor Carpi – è la prima volta che viene condotta una ricerca che copre un arco di tempo così lungo, di fatto ho messo insieme tutta la casistica che ho affrontato nel corso della mia carriera, con pazienti provenienti da tutta l'Italia e specialmente dalla Toscana".
I risultati ottenuti sono stati pubblicati il 31 ottobre scorso sulla prestigiosa rivista internazionale PLOS ONE.
"Per i portatori di nodulo tiroideo – aggiunge il professore dell'Ateneo pisano – gli esiti della mio studio sono dunque confortanti: la probabilità di avere un cancro è bassa e non è variata nel tempo, anche se in termini assoluti in Italia, come in altre nazioni europee e del mondo, si è registrata negli ultimi decenni una crescente incidenza di questa patologia nella popolazione".
L'importante è quindi affidarsi sempre di più a tecniche capaci di selezionare i pochi cancri tiroidei dalla gran parte dei noduli benigni che di solito non richiedono l'intervento chirurgico. "L'agobiopsia tiroidea che utilizziamo da 30 anni – conclude il professore - si è dimostrata sicura e più utile dell'agoaspirato per ridurre gli interventi chirurgici per nodulo benigno, sia perchè migliora l'interpretazione morfologica del nodulo sia perchè rappresenta un substrato migliore dell'agoaspirato per la determinazione dei markers tumorali".
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Donazione dall'ETS alla biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1
Dopo la biblioteca di Filosofia e Storia, a beneficiare della donazione di volumi della casa editrice ETS è quest'anno la Biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1. Si tratta di 50 volumi di difficile reperibilità che andranno ad arricchire ed integrare le sezioni di francesistica, iberistica, romeno, filologia romanza e italianistica conservate presso la Biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1.
In segno di ringraziamento, la dottoressa Giulia Bracci e il professore Arrigo Stara, rispettivamente direttrice e presidente della biblioteca, con il professor Piero Floriani, già coordinatore del Sistema Bibliotecario d'Ateneo, hanno deciso di organizzare un incontro giovedì 8 novembre, alle ore 18.00 presso la nuova sede della Biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1, a Palazzo Matteucci. L'evento si concluderà con un breve interludio musicale dei solisti dell'Orchestra dell'Università di Pisa Alberto Collareta, Emanuele Benassi, violini, e Gabriele Cavallo, Claudio Rosatelli, clarinetti.
La scelta di organizzare a Palazzo Matteucci l'incontro con la casa editrice ETS è anche un'occasione per mostrare al pubblico la nuova biblioteca, in cui sono riunite in un'unica struttura le sedi che precedentemente erano a Palazzo Boileau e, in parte, a Palazzo Ricci.
La Biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1 ha un patrimonio di circa 190.000 volumi di diverse lingue e letterature ed è divisa in due sedi. Quella nuova di Palazzo Matteucci, in cui sono stati recentemente trasferiti 140.000 volumi di francese, spagnolo, portoghese, romeno, filologia romanza. L'altra sede, a Palazzo Ricci, conta circa 50.000 volumi ed ospita la sezione di lingua e letteratura italiana e musica. La biblioteca di Lingua e Letterature Moderne 1 ha circa 200 periodici correnti ed un nutrito settore di materiale "non-librario" (microfiches, cd-rom e dvd soprattutto musicali), oltre che un prezioso patrimonio di libri antichi: manoscritti e Cinquecentine, oggetto di mostre e cataloghi a stampa, numerose edizioni del Seicento e del Settecento in lingua italiana e straniera, che sono il frutto di acquisti dei docenti nel tempo (Fondo Rari) e di donazioni private (tra queste il Fondo Malagoli, il Fondo Pellegrini e il recentissimo Fondo Busnelli).
The University of Pisa protagonist in Russia at the Fair 'Study in Italy'
The University of Pisa will be featured, along with the Tuscany University Network (TUNE), at the "Study in Italy" Fair, to be held in Russia on Saturday 10 and Sunday 11 November, respectively in Moscow and Kazan. Representing the University of Pisa will be Professor Marco Guidi, Vice Rector for Communication and International Promotion, who will present the educational and research activities of Pisa University together with Professor Pietro Tonutti, of Sant'Anna School for Advanced Studies.
The fair, organized by "Studies & Careers" in collaboration with the Italian Institute of Culture in Moscow, represents the first opportunity for Russian students to discuss together with the most prestigious higher education institutions of Italy, including state universities and private ones, and also schools of art and design.
Un team di tecnici dell'Ateneo al lavoro sul Palazzo della Sapienza
Al fine di analizzare e risolvere i numerosi fenomeni di degrado e di iniziale ma evidente dissesto statico che interessano lo storico edificio "La Sapienza" - fenomeni che ne hanno determinato, nel maggio scorso, la chiusura con il successivo spostamento delle attività della facoltà di Giurisprudenza, di alcuni dipartimenti universitari e l'immediata inaccessibilità della Biblioteca Universitaria di proprietà del MiBAC, ma ubicata dal 1823 in alcuni locali del palazzo - è stata recentemente stipulata una convenzione fra la Direzione edilizia dell'Ateneo di Pisa e il dipartimento di Ingegneria civile e industriale (DICI) dello stesso Ateneo.
Il responsabile scientifico di questa convenzione è Walter Salvatore, docente di "Costruzioni in zona sismica" dell'Ateneo, che coordinerà il gruppo di lavoro del DICI con la collaborazione di alcuni docenti e tecnici del dipartimento, fra i quali Stefano Bennati, docente di "Scienza delle Costruzioni" e vice direttore del DICI.
Lo studio si articolerà in più fasi, di cui la prima sarà di tipo conoscitivo, con l'esecuzione di un accurato rilievo geometrico e strutturale e la realizzazione di saggi e di prove, sia in situ che di laboratorio, sulle murature del palazzo, di misure dirette e indirette dei carichi gravanti sui solai e sulle pareti dell'edificio. Successivamente sarà progettato e realizzato un accurato sistema di monitoraggio per il controllo delle lesioni esistenti. Infine, lo sviluppo di modelli meccanici dell'edificio consentirà di valutare, secondo quanto indicato nelle disposizioni regolamentari per gli immobili storici, il livello di sicurezza attuale e le eventuali misure derivanti dalle criticità individuate.
Le attività e le misure, volte a consentire l'accessibilità, in condizioni di sicurezza e nel più breve tempo possibile, dell'edificio della Sapienza e all'ingente patrimonio librario in esso conservato, saranno di volta in volta concordate e programmate dal coordinatore del gruppo di lavoro con il rappresentante nominato a questo scopo dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l'ingegner Paolo Iannelli, e con l'ingegner Simona Burchi, individuata quale referente della Divisione edilizia dell'Ateneo. Le misure così individuate saranno poi sottoposte al rettore dell'Università di Pisa e per il suo tramite alla valutazione degli organi competenti.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaToday.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
I protisti del Museo di Calci al Festival della Scienza di Genova
A partire dal 25 ottobre e fino al 13 gennaio 2013 presso il Museo di Storia Naturale "G. Doria" di Genova sarà ospitata, nell'ambito delle manifestazioni previste dal Festival della Scienza 2012, la mostra "Micropolis. Racconti dall'invisibile". Si tratta di una vera e propria spedizione nel regno dell'invisibile alla scoperta dei suoi bizzarri abitanti. Un percorso per immagini che intende celebrare la straordinaria invenzione del microscopio, portando i visitatori a spasso nel mondo del molto piccolo. Dalle trame dei tessuti animali alle forme dei protozoi, le rappresentazioni microscopiche possono diventare i soggetti perfetti per quadri, statue e proiezioni visive.
E così sarà possibile avventurarsi fra modelli tridimensionali, ingrandimenti vertiginosi, forme concrete che divengono astratte, strumenti, apparecchiature ed esperienze. La mostra, allestita in collaborazione con l'Università di Genova, la Società Italiana di Protistologia e l'Associazione Culturale Kàiros, ospita al suo interno i modelli tridimensionali presenti nella sala didattico-espositiva del Museo di Storia Naturale di Calci raffiguranti alcuni esemplari di questo affascinante mondo dell'invisibile.
«La peculiarità dei modelli ingranditi del Museo di Storia Naturale di Calci - spiega Graziano Di Giuseppe, responsabile scientifico della sala museale - è quella di permettere ai visitatori di "toccare con mano" organismi viventi dalle ridottissime dimensioni e visibili solo tramite l'utilizzo di un microscopio. La minuziosa riproduzione dei modelli permette di apprezzare anche i dettagli più piccoli di questi microorganismi unicellulari".
I modelli di protisti sono annualmente inseriti nei percorsi didattici offerti dal Museo di Storia Naturale di Calci e rivolti alle scuole di ogni ordine e grado. Nella sala espositiva in cui sono presenti i modelli ingranditi è inoltre possibile effettuare anche esperienze pratiche di laboratorio utilizzando i protisti come modello sperimentale per lo studio della cellula eucariotica. Tali attività comprendono, tra le altre, l'allestimento di preparati (vetrini) per l'osservazione al microscopio di cellule vive di protisti e l'estrazione di DNA da colture di tali microorganismi.
Nota dell'Ateneo su indennità di carica e gettoni di presenza
Ai docenti,
al personale amministrativo, tecnico e bibliotecario,
agli studenti,
negli ultimi giorni, su diversi giornali e su internet è circolata con insistenza la notizia di un presunto raddoppio delle indennità di carica del rettore, dei prorettori e dei direttori dei nuovi dipartimenti deciso dal CdA dell'Ateneo nella sua ultima seduta. Tale notizia si è basata su false affermazioni contenute nel comunicato di un'organizzazione sindacale di base e riportate, senza alcuna preventiva verifica, da diversi mass media.
Vi inoltro il documento di smentita che l'Ufficio Stampa ha inviato alle redazioni, che contiene l'indicazione dei reali contenuti di quanto deciso dal CdA, anche perché non tutti i giornali l'hanno pubblicata in modo integrale e continuano inoltre a essere diffusi da parte delle organizzazioni sindacali documenti contenenti cifre inesatte.
Il Rettore,
Massimo Augello
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Rettifica dell'Università di Pisa
In questi giorni, su alcuni organi di stampa sono continuate a circolare notizie false e cifre fantasiose circa un presunto raddoppio delle indennità di carica del rettore, dei prorettori e dei direttori dei nuovi dipartimenti, che avrebbe comportato un aumento delle spese a carico del Bilancio di Ateneo. Tutto questo nonostante una tempestiva e categorica smentita del rettore rilasciata lo stesso giorno della seduta del CdA a un importante quotidiano nazionale, l'unico che aveva sentito il dovere di verificare la fondatezza delle affermazioni riportate nel comunicato di un'organizzazione sindacale di base.
Nel constatare con rammarico che analogo comportamento non sia stato tenuto da altri organi di stampa – anche da chi solitamente è pronto a sollecitare commenti del rettore sulle più minute questioni –, al fine di rappresentare all'opinione pubblica in modo puntuale e corretto le decisioni assunte dal CdA dell'Ateneo, si precisa quanto segue.
La decisione di rimodulare alcune indennità di carica e gettoni (in particolare i gettoni di presenza dei componenti del CdA e l'indennità dei direttori di dipartimento, che costituisce il parametro per le altre) risponde all'esigenza di tener conto delle novità introdotte dalla legge di riforma dell'Università e dal nuovo Statuto, che modificano radicalmente compiti e funzioni dei singoli e degli organi, e concentrano in un numero limitato di figure e di strutture attività e responsabilità in precedenza distribuite in modo molto più ampio.
In quest'ottica, tuttavia, l'obiettivo che il CdA si è posto è stato quello di ridurre in modo sensibile la spesa complessiva prevista in Bilancio. È stato proprio il rettore che ha voluto che tale risparmio fosse di almeno il 20%, ancorché non vi fosse alcun obbligo di legge in tal senso.
Venendo, in concreto, alle cifre contenute nella delibera del CdA, si segnala che l'unico aumento percentualmente (ma non realmente) significativo è quello che riguarda i futuri consiglieri, il cui gettone di presenza passa da 162 a circa 320 euro lordo dipendente, per un compenso netto stimato (sulla base di una previsione di 15 sedute annue) in meno di 2.700 euro all'anno, a fronte di un impegno a tutto tondo per la complessiva gestione dell'Università!
Per quanto riguarda i direttori delle nuove strutture - che sono diminuiti da 60 a 20, con un significativo incremento non soltanto quantitativo dei loro compiti, visto che assumono anche la responsabilità delle attività didattiche e formative, che erano prima di competenza dei presidi – la loro indennità (alla quale è parificata quella dei prorettori), passerà da 5.050 euro lordo dipendente a circa 7.000 euro lordo dipendente all'anno (il che porta a un importo netto annuo di 3.500 euro rispetto ai 2.500 del passato).
Infine, l'indennità del rettore, ben lungi dal risultare "raddoppiata", passa, sempre su base annua, da 50.523 euro lordo dipendente a circa 56.000 euro lordo dipendente, mentre quella del prorettore vicario passa da 20.210 euro a circa 23.000 euro lordo dipendente, anche a seguito dell'autoriduzione, che entrambi hanno spontaneamente deciso, della propria indennità risultante dall'applicazione dei parametri tradizionali dell'Ateneo (Il che significa una indennità netta annua rispettivamente di circa 28.000 e 11.500 euro).
Una volta ristabilita la corretta entità degli aumenti (gli importi esatti saranno pubblicati sul sito dell'Ateneo non appena gli uffici competenti avranno finito di esaminare tutti gli aspetti tecnici della delibera del CdA) - come si vede ben lontani da quelli sbandierati con grande leggerezza - è difficile spiegare il balletto delle cifre e i titoloni dei giornali se non con la malafede di chi ha fornito false informazioni, le cui responsabilità l'Ateneo intende accertare, e con l'incapacità, a dire il vero inammissibile, di chi non ha saputo distinguere tra cifre "lordo dipendente" e "lordo amministrazione" (queste ultime più alte perché comprensive di contributi e altri oneri); e ha confrontato, dunque, importi attuali e futuri disomogenei e non confrontabili fra di loro, desumendone poi errate percentuali d'incremento ed esprimendo su questa base giudizi diffamatori. Eppure, sarebbe bastata una semplice e diretta verifica con l'Amministrazione per evitare tutto ciò!
Se il dissenso è normale e le critiche sono sempre possibili e persino auspicabili, specie quando si tratta di materie particolarmente delicate e di scelte che, come ricordava un editoriale di qualche giorno fa del caporedattore pisano de "Il Tirreno", possono apparire fuori sintonia con il clima che si respira nel Paese, tutt'altro che normale è presentare cifre false e formulare analisi fondate su un macroscopico travisamento dei fatti.
Del resto, sono proprio i fatti più recenti a dimostrare come l'Università di Pisa, il suo attuale vertice e i suoi organi collegiali – cui nello specifico spetta la responsabilità di riconoscere e valorizzare sempre e comunque le funzioni e i ruoli di tutti e di ciascuno, senza indulgere in atteggiamenti demagogici – siano particolarmente attenti e sensibili a quel che succede nel nostro Paese. Negli ultimi due anni, infatti, il nostro Ateneo – forse unico in Italia - ha realizzato una corposa manovra di assunzione di personale, che ha permesso ad alcune centinaia di ricercatori, amministrativi e tecnici, di uscire da una condizione di disoccupazione o di precariato; ha messo in atto una significativa riduzione delle tasse degli studenti, che ha mirato a salvaguardare soprattutto le fasce più deboli; ha continuato a praticare, pur fra tante difficoltà, una politica dei servizi agli studenti che non è seconda a nessuna in Italia per quantità e qualità e di forte sostegno alle loro istanze e alle loro esigenze.
Al Festival della scienza di Genova il robot che si emoziona
Sabato 3 novembre, alle ore 10.30, la storica Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, nel cuore di Genova, ospiterà la presentazione di una ricerca all'avanguardia: un androide con sembianze femminili capace di riprodurre emozioni nelle espressioni facciali e interagire in modo empatico con gli esseri umani, usando la comunicazione non verbale, fatta di espressioni e sguardi.
"FACE", questo il nome del robot, acronimo di Facial Automaton for Conveying Emotions, è stato realizzato da un team di ricercatori del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa, guidati dal professor Danilo de Rossi, che hanno lavorato in collaborazione con la statunitense Hanson Robotics, di Dallas. Il robot è stato utilizzato per la prima volta alla Fondazione Stella Maris di Pisa per diversi esperimenti condotti su bambini affetti da autismo, chiamati a interpretare le espressioni facciali del robot sotto la guida di un terapista. I dati raccolti dall'interazione non verbale dei bambini con il robot serviranno a mettere a punto miglioramenti consistenti nei protocolli riabilitativi dei pazienti.
"L'interazione sociale del robot – spiega De Rossi, coordinatore del gruppo 'FACE team' e direttore del Centro 'Piaggio'- è resa possibile da microtelecamere poste nei suoi occhi e microfoni nelle orecchie, che le permettono di orientare lo sguardo verso l'interlocutore umano, analizzarne le espressioni facciali e la gestualità e inferire il suo stato emotivo. Le informazioni acquisite servono al robot per riprodurre l'espressione dello stato emotivo adeguato alla situazione".
La complessa struttura del volto del robot comprende più di 32 motori posti tra l'epidermide e la struttura ossea, che funzionano in modo analogo ai nostri muscoli facciali, e che permettono di controllare ogni minimo movimento del viso e generare una enorme quantità di espressioni anche molto complesse, a partire da sei stati emotivi di base: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza, sorpresa. La riconoscibilità dello stato emotivo espresso dal volto artificiale rende "FACE" particolarmente adatto nell'interazione con soggetti autistici.
"Data la natura artificiale del sistema – spiega Daniele Mazzei, ricercatore al Centro 'Piaggio' e parte del 'FACE team' assieme ai dottorandi Nicole Lazzeri e Abolfazl Zaraki - la comunicazione risulta nettamente semplificata e ridotta rispetto a quella umana e il soggetto affetto da autismo può concentrarsi su un numero limitato e facilmente riproducibile di espressioni emotive".
L’Università di Pisa partecipa a Pianeta Galileo 2012
L'Università di Pisa, così come quella di Firenze e di Siena, insieme all'Ufficio Scolastico Regionale, partecipano anche quest'anno all'edizione 2012 del Pianeta Galileo, la rassegna dedicata alla divulgazione della cultura scientifica nelle scuole, voluta e promossa dal Consiglio Regionale Toscano. L'inaugurazione si è tenuta lo scorso 29 ottobre, a Firenze, con la partecipazione dei rappresentanti delle varie istituzioni coinvolte e in particolare, per quanto riguarda l'Università di Pisa, dei professori Chiara Bodei e Marco Massai.
Il programma di quest'anno si presenta particolarmente ricco, comprendendo più di 282 eventi disseminati in tutta la Toscana, a conferma del successo di un'iniziativa che conta ormai otto edizioni. Le iniziative che avranno luogo da ora fino alla fine di aprile sono molteplici: lezioni-incontro, conferenze, visite ai laboratori, mostre e spettacoli teatrali. I ragazzi delle scuole avranno quindi l'occasione di avvicinarsi alla scienza e a chi se ne occupa e di alimentare la loro naturale curiosità.
Numerose le proposte pisane, tra le quali spiccano quelle dell'Università di Pisa, che oltre ad avere numerosi docenti impegnati personalmente in molte di queste, ha promosso lezioni, laboratori, e visite presso il Museo di Storia naturale e del territorio di Calci. Ha promosso inoltre, di concerto con la Fondazione Galileo Galilei, lezioni, laboratori, e visite anche presso il Museo degli Strumenti per il calcolo, per illustrare la storia della CEP, il primo calcolatore italiano costruito a Pisa. Infine ha organizzato percorsi e laboratori presso la Ludoteca Scientifica.
Altre iniziative partono dall'azione congiunta dell'Università e di altre strutture presenti sul territorio come ad esempio l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (visite guidate e la masterclass 'fisica delle particelle'), la Provincia di Pisa (visite e laboratori presso l'Orto Botanico e il Museo di Veterinaria di Pisa) e dall'associazione La Limonaia (che ospita tra l'altro il seminario proposto dall'Associazione musicale "Il Rossignolo", in collaborazione con dipartimento di Fisica e cinque pomeriggi di aggiornamento per docenti e studenti universitari, in collaborazione con dipartimenti di Informatica, di Biologia, di Fisica).
Il programma completo si può trovare alla pagina: http://www.pianetagalileo.it
Il calendario delle iniziative pisane è consultabile a questo link.
L'Università protagonista in Russia alla Fiera 'Studiare in Italia'
L'Università di Pisa sarà protagonista, insieme all'intero Network delle Università Toscane (TUNE), alla Fiera "Studiare in Italia", che si terrà in Russia sabato 10 e domenica 11 novembre, rispettivamente a Mosca e Kazan. A rappresentare l'Ateneo pisano ci sarà il professor Marco Guidi, prorettore per la Promozione dell'internazionalizzazione, che presenterà l'offerta didattica pisana insieme al professor Pietro Tonutti, della Scuola Sant'Anna.
La Fiera, organizzata dalla società "Studies & Careers" in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Mosca, rappresenta la prima occasione per gli studenti russi per confrontarsi contemporaneamente con le più prestigiose istituzioni formative italiane, dalle università statali a quelle private, dalle scuole di arte e design a quelle di lingua italiana.
Corruzione: il caso Italia nell’«Atlante» tracciato da Alberto Vannucci
A che cosa è dovuta la diffusione della corruzione in Italia? Su quali meccanismi di riproduzione si basa? E quali sono i suoi effetti sul sistema politico ed economico del Paese? Sono queste alcune delle domande da cui parte l'«Atlante della corruzione» (Edizione Gruppo Abele, 2012), l'ultimo libro di Alberto Vannucci, docente del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa, uscito lo scorso settembre. Un Atlante, appunto, che analizza il caso Italia, dando le coordinate del fenomeno corruzione, tenendo insieme il profilo della ricerca e quello pratico, di proposta e di riforma. "L'idea del libro – spiega Vannucci – è nata nell'ambito del master su «Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione» che dirigo ormai da tre anni e a cui collaborano «Libera» e l'associazione «Avviso Pubblico»".
Ma quale quadro emerge dell'Italia? I dati e le classifiche presentati nell'Atlante non offrono una visione molto confortante. Tanto per fare alcuni esempi, applicando una stima della World Bank, l'onere della corruzione sui bilanci pubblici italiani è nella misura di circa 50-60 miliardi di euro l'anno. E ancora: in una recente rilevazione di Eurobarometer 2012, il 12 per cento dei cittadini italiani si è visto chiedere una tangente nei 12 mesi precedenti, contro una media europea dell'8 per cento. Insomma, numeri da "maglia nera" che pongono il nostro Paese agli ultimi posti delle classifiche internazionali. "Non esiste una corruzione 'buona' – continua Vannucci – il fenomeno ha sempre effetti devastanti in termini di costi economici e sociali, ancora più preoccupanti quando va a inquinare gli stessi processi politici democratici".
Il problema è dunque "che fare". L'ultima parte dell'Atlante passa in rassegna i possibili strumenti di contrasto della corruzione. Gli approcci in questo caso sono fondamentalmente due: dall'alto, attraverso politiche decise in modo verticistico dagli Stati, e dal basso, grazie a movimenti di opinione che fanno leva sul coinvolgimento e sulla partecipazione dei cittadini. "Considero molto questa seconda opzione più efficace – commenta Vannucci – e anche in Italia sono state avviate iniziative rilevanti in questo senso, penso ad esempio alla «carta di Pisa», un codice etico per gli amministratori locali che è già stato adottato da molti comuni e province, oppure al ruolo di associazioni come «Libera», «Avviso Pubblico», o «SignoriRossi» a cui le vittime di corruzione possono rivolgersi per avere assistenza legale gratuita, ma anche alle Università, che attraverso corsi e iniziative di formazione possono contribuire a diffondere la cultura della legalità".
Guarda l'intervento di Alberto Vannucci a "Le Storie", la trasmissione di RaiTre condotta da Corrado Augias.